E' questione di ore, poi il sesto piano dell'ospedale Santa Maria Goretti tornerà ad essere, in parte, destinato ai pazienti no Covid. La direzione sanitaria, infatti, ha deciso di riconvertire un'ala situata all'ultimo piano del nosocomio del capoluogo, dove si trovano i reparti di neurologia e geriatria: entrambi diventati Covid per far fronte alla diffusione della seconda ondata di contagi. In tutto 34 posti letto, 17 torneranno a disposizione dei pazienti con patologie diverse dal Coronavirus. Un passo che segue quello già avviato al Pronto Soccorso, dove ormai circa la metà dei ricoverati non ha il Covid-19. Si tratta di un primo vero tentativo verso il ritorno alla normalità, sapendo che la strada da percorrere però è ancora molto lunga. Anche perché dopo la tregua di martedì, quando in provincia si sono registrati soltanto 49 casi, ieri il contagio è tornato a salire: nel territorio si sono contati 117 nuovi positivi. Sicuramente un dato lontano dai numeri record di inizio mese, ma comunque significativo per rendersi conto che il virus non ha nessuna intenzione di abbandonarci, almeno per ora. Al conto giornaliero vanno aggiunti anche tre decessi, di anziani (66, 69 e 93 anni) residenti nei Comuni di Latina, Fondi e Gaeta.
Come accaduto in provincia, il dato giornaliero dei nuovi casi ha fatto registrare un aumento anche a livello regionale: nel Lazio su oltre 12 mila tamponi si sono contati 1.338 positivi (299 in più rispetto all'ultimo bollettino) di cui 662 nella Capitale. Con gli oltre milletrecento contagi registrati ieri nel Lazio, è stata sfondata quota 200mila: 200.944 dall'inizio della pandemia. La buona notizia arriva dall'indice Rt regionale, stabile sotto l'1, il che significa che ci restano ancora tre giorni in zona arancione: salvo imprevisti torneremo in "giallo" da domenica, quando entrerà in vigore la nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza firmerà dopo il consueto aggiornamento del monitoraggio sull'andamento dell'epidemia da parte dell'Istituto Superiore della Sanità, in agenda domani.
Ci sono almeno due dati a cui si può guardare con fiducia: il calo del tasso di incidenza dei contagi ogni 100mila abitanti e soprattutto il calo del tasso di occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri ospedalieri. Questi parametri sono ora esattamente in linea con la soglia di sicurezza fissata dal Governo (al 40 percento per quanto riguarda i letti occupati nei reparti ordinari e al 30 percento per quanto concerne invece quelli nelle terapie intensive).