Stoccaggio illecito di rifiuti. È il reato contestato ai gestori di tre capannoni industriali di oltre 3.500 metri quadrati e di un'area di oltre 8.000, posti sotto sequestro nella giornata durante una importante operazione condotta dalla Polizia Locale. La confisca è arrivata nell'ambito di un'attività preventiva posta in essere dagli uomini della municipale di Ardea, guidati dal Comandante Sergio Ierace, che hanno posto sotto i loro certosini controlli una vasta area di stoccaggio situata nella zona Caronti-Casale Muratella.
Area che risultava già attenzionata dai caschi bianchi rutuli che hanno messo i sigilli al terreno posizionato nelle adiacenze dell'azienda. Qui sono presenti i macchinari per la lavorazione della carta da macero che trasforma il materiale in prodotto riciclabile. Lo stabilimento oggetto di ispezione, come spiega il Comandante Ierace «è stato oggetto anche di esposti i cui dati sono stati incrociati con altre attività di controllo». Mentre l'attività posta in essere è risultata autorizzata dalla Città Metropolitana di Roma Capitale. Ma non per l'area in cui effettivamente la Polizia Locale ha trovato stoccati i rifiuti, ma in un'area adiacente priva di autorizzazione. Motivo, questo, che ha portato gli uomini della Locale all'emissione del sequestro operato non solo per l'assenza sul sito della necessaria e preventiva autorizzazione, ma anche per motivi di sicurezza legati al rischio incendio. Sul sito, infatti, sono risultate presenti grosse balle di materiale accatastato nell'area e nei capannoni sequestrati. Prosegue, invece, normalmente la lavorazione nell'impianto di trattamento rifiuti. «Quello che abbiamo contestato all'azienda - aggiunge Ierace - è stata la quantità di rifiuti accatastati, che appare esclusa dall'autorizzazione della Provincia per la parte di stoccaggio ivi presente».
I rilievi preliminari sono stati effettuati con l'ausilio delle aerografie presenti su Google Maps, che dall'alto hanno restituito una prima conferma visiva ai dubbi dei Caschi bianchi. «Così è stato apposto il nastro rosso e bianco, e l'area è stata interdetta – spiega ancora Sergio Ierace -. La zona dove si trovano i rifiuti è stata già colpita da un devastante incendio del 2018, e l'attività posta in essere è stata eseguita in via precauzionale per scongiurare l'eventuale pericolo rappresentato sul territorio di Ardea, colpito nel recente passato, da episodi che hanno fatto tornare in mente il pericolo inquinamento più volte sfiorato con gli incendi dei diversi stabilimenti sul territorio, tra i quali quello della Eco X». Raccolti tutti gli elementi, gli agenti della Polizia Locale hanno quindi messo i sigilli nell'area adiacente l'impianto di produzione, dove erano stoccati carta e legno.