Resta agli arresti domiciliari il tecnico radiologo di Latina Roberto D.V., 57 anni, arrestato nei giorni scorsi dalla Squadra Mobile per violenza sessuale aggravata su due minori e per esercizio abusivo della professione medica. Dopo che la Procura ha espresso parere negativo alla richiesta di una misura meno afflittiva, il giudice Giuseppe Molfese ha mantenuto inalterate le esigenze. In sede di interrogatorio di garanzia, l'indagato si era avvalso della facoltà di non rispondere ma aveva comunque rilasciato spontanee dichiarazioni negando le accuse contestate.

Nell'inchiesta il magistrato che ha firmato il provvedimento restrittivo, ha spiegato le condotte seriali dell'indagato che in un caso, quello contestato che risale al 23 dicembre scorso, oltre ad aver toccato più volte la zona del seno alla ragazza e poi i glutei, ha stronfato i suoi genitali contro il fianco della ragazzina sottoposta ad un esame radiografico. Nell'altro capo di imputazione gli agenti della Squadra Mobile di Latina - sulla scorta della denuncia presentata dalla parte offesa - hanno sostenuto che l'uomo ha eseguito delle manipolazioni e delle manovre per verificare la funzionalità degli organi. Nell'inchiesta secondo il gip gli elementi raccolti sono coerenti e trovano riscontro dal contenuto di alcune immagini ritrovate sul telefono.

Nel corso dell'inchiesta - proprio per non lasciare nulla di intentato - era stata disposta una consulenza medica per allontanare ogni dubbio sulle modalità della visita del tecnico radiologo ed è emerso che non aveva alcuna competenza per le visite e non era necessario che le ragazze si spogliassero e togliessero il reggiseno. Sempre secondo l'impianto accusatorio che poggia le basi sulle denunce delle due parti offese, l'unico motivo della condotta dell'indagato era quello di soddisfare la sua libidine sessuale con manovre inutili all'esame e che non erano di sua competenza.