La situazione nell'ufficio del giudice di Pace di Latina è estrema. Come ha riportato anche il presidente della Corte d'Appello Giuseppe Meliadò nella relazione sullo stato della giustizia nel Lazio, i disagi sono moltissimi, a partire dalla scopertura dell'organico. Ad intervenire con una nota congiunta sono i sindacati con una nota a firma di Quirino Leomazzi della Confsal Unsa e di Vittorio Simeone della Funzione pubblica della Cgil. La carenza di organico e gravissima come è riportato nella richiesta di un incontro inviata al presidente del Tribunale Caterina Chiaravalloti. «A fronte di una previsione della pianta organica di 15 unità sono in servizio soltanto otto impiegati destinati a scendere a sette da marzo per il collocamento a riposo di un operatore giudiziario». I problemi riguardano sia il civile che il penale e le due cancellerie. «Nel civile c'è la mancata informatizzazione imputabile ai ritardi dell'Amministrazione centrale che aveva promesso l'attivazione del processo civile telematico. La gestione cartacea dei fascicoli, da un lato, produce un elevato afflusso fisico dell'utenza che quotidianamente accede negli angusti corridoi ed espone gli impiegati ad un elevato rischio di contagio del virus. Le udienze civili, a causa dell'elevato numero di procedimenti fissati sui ruoli, producono assembramenti che violano le elementari norme di distanziamento. Nella cancelleria penale l'unico funzionario è assente per malattia da un mese e l'unico operatore è in ferie obbligatorie per il prossimo pensionamento». Insomma una catastrofe. Nella nota viene richiesto un incontro urgente anche con il mondo dell'avvocatura.