Troppa invidia e giù botte. E' questo il motivo di una aggressione finita con uno straniero che era andato a farsi refertare al Pronto Soccorso del Santa Maria Goretti di Latina con una prognosi di sette giorni a causa delle ferite riportate nel corso di un pestaggio dai risvolti per certi verso poco chiari.

Alla base di quella che poteva sembrare una spedizione punitiva, c'era la gelosia non si sa bene se dettata da motivi di lavoro o di natura affettiva nei confronti di un indiano che è stato accerchiato e poi ferito da cinque connazionali. Sono indagati a piede libero perchè sono ritenuti i presunti responsabili di una violenta aggressione avvenuta lo scorso 14 dicembre tra Latina e Sabaudia. In poco più di un mese i militari della stazione di Borgo Grappa, sono riusciti a raccogliere una serie di elementi preziosi che hanno portato a ricostruire cosa è accaduto tra alcuni membri della comunità. I sospetti degli uomini dell'Arma alla fine si sono rivelati fondati e hanno permesso di ricostruire nel dettaglio i fatti, sulla scorta della denuncia presentata da un 25enne che aveva riferito di essere stato picchiato da parte di un gruppo di connazionali. L'azione era stata violenta e gli aggressori avevano utilizzato alcuni bastoni di legno per picchiare la vittima e infine un'arma da taglio. Prima le minacce e poi le botte, era stata questa la sequenza: fortunatamente il giovane aveva riportato alcune ferite poco profonde e una volta che aveva elaborato e smaltito lo stato di choc, aveva deciso di andare fino in fondo chiedendo di fare luce sugli aggressori.

Al termine di una serie di riscontri, i carabinieri della Compagnia di Latina, coordinati dal maggiore Carlo Maria Segreto, sono riusciti a raccogliere diversi indizi che hanno portato poi la Procura ad accogliere la prospettazione investigativa e a contestare i reati di lesioni in concorso e minacce. I cinque giovani che sono indagati a piede libero hanno una età compresa tra i 26 ed i 36 anni ovviamente si conoscono tra loro e vivono in una delle zone dove è più alta la concentrazione di stranieri che spesso sono impegnati come braccianti agricoli nelle campagne dell'Agro Pontino. Si è rivelata importante la testimonianza offerta dalla parte offesa che ha permesso di raccogliere alcuni tasselli per indirizzare le indagini verso una pista precisa che i carabinieri alla fine hanno sviluppato arrivando all'identificazione degli autori del pestaggio.