E' stata costretta a subire umiliazioni per dieci anni. Il clima era diventato di autentico terrore con fortissime ripercussioni sotto il profilo psicologico. Minacce, botte e vendette trasversali comprese le percosse al suo cane. E' la drammatica storia dell'ennesimo episodio di maltrattamenti in famiglia che ieri si concluso con una sentenza in Tribunale e una richiesta di patteggiamento ritenuta congrua dal giudice, sulla scorta delle condotte accertate per dieci lunghissimi anni da parte dell'uomo. La vittima è una donna residente nel capoluogo pontino di 50 anni, costretta a subire dei maltrattamenti dall'ex compagno che ieri ha patteggiato la pena di due anni e quattro mesi di reclusione davanti al giudice Giorgia Castriota.

E' la sentenza nei confronti di C.P., queste le sue iniziali, sottoposto lo scorso settembre ad una misura restrittiva firmata dal gip che aveva disposto per l'uomo il divieto di avvicinamento alla parte offesa, traumatizzata dalle condotte seriali del suo ex compagno e costretta a subire vessazioni: era un inferno. L'indagine era stata condotta con grande delicatezza dalla Procura e dall'Aggiunto Carlo Lasperanza insieme al pubblico ministero Giorgia Orlando. Secondo quanto ipotizzato, l'uomo aveva iniziato a sottoporre la donna a ripetuti episodi di violenza sia fisica che morale con schiaffi, minacce e pugni e aveva prospettato gravi conseguenze per la sua incolumità. Nel capo di imputazione la Procura aveva sostenuto che l'uomo aveva danneggiato suppellettili, computer e cellulari e tutti gli oggetti personali della donna.