Ha parlato per oltre un'ora confermando quanto sostenuto nella denuncia e ribadendo le accuse anche se con qualche lieve discrepanza. Lungo esame ieri in Tribunale davanti al giudice per le indagini preliminari Giorgia Castriota, della madre di due ragazzi di Latina che figurano come parti offese di una rapina e una tentata estorsione di Antonio «Patatino» Di Silvio, 28 anni, figlio di Giuseppe Romolo, condannato per l'omicidio di Fabio «Bistecca» Buonamano.

Era stata la Procura e il pubblico ministero titolare dell'inchiesta, Marco Giancristofaro a chiedere al giudice la testimonianza della donna per cristallizzare una prova da portare al processo e in questo modo raccogliere le dichiarazioni che potevano essere condizionate o rischiavano di deteriorarsi. La donna a quanto pare ha confermato tutto e ha spiegato che le ha dato fastidio che Antonio Di Silvio sia entrato in casa sua con una pistola a ha aggiunto che di solito quando c'erano dei problemi si risolvevano ma senza mai ricorrere a queste modalità così gravi e di aver visto Patatino Di Silvio tirare uno schiaffo a uno dei figli. La tentata estorsione e la rapina risalgono alla scorsa estate nel corso di una inchiesta lampo condotta dagli agenti della Squadra Mobile. L'episodio si era consumato alla periferia del capoluogo pontino.

Secondo l'accusa «Patatino» era entrato nell'abitazione della donna, madre di due figli di cui uno aveva dei debiti con l'indagato e si era preso una felpa, un paio di scarpe un lettore musicale e un paio di occhiali da vista. Il figlio della donna era stato minacciato di subire delle ripercussioni molto gravi in caso di rifiuto ed era stato minacciato con una pistola.
L'inchiesta è in fase di indagini preliminari ed era nata a seguito della denuncia della donna dopo l'aggressione subito dal figlio alla fine dello scorso agosto e in manette era finito Antonio Patatino Di Silvio, è difeso dagli avvocati Sandro Marcheselli e Luca Amedeo Melegari.