Mentre si sta scandagliando l'elenco degli idonei nel concorso della Asl per la copertura a tempo indeterminato di 70 posti di assistente amministrativo si fa avanti un'altra straordinaria selezione che, purtroppo, annovera a sua volta un po' di anomalie. Il concorso riguarda la copertura di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale (categoria D) per le Asl di Latina, Viterbo e Frosinone e si è svolto a novembre scorso. Tra i primi classificati due candidati che hanno legami politici diretti e indiretti, peraltro entrambi bravi allo stesso modo. Nel vero senso della parola perché hanno preso esattamente lo stesso punteggio, ossia 29,11 su 30. Rispondono al nome di Matteo Di Domenico, figlio della Presidente del Consiglio comunale di Gaeta, Pina Rosato, e di Giuseppe Tomao, Presidente in carica del consiglio comunale di Minturno per il partito Democratico.

I posti disponibili in questa selezione per le tre aziende sanitarie erano molti meno del concorso che si è svolto a fine dicembre e che adesso è sotto la lente di ingrandimento della Procura di Latina, che sta esaminando i verbali della commissione e verificando se ci siano dei legami tra i membri addetti alle valutazione i candidati. In fondo si tratta dell'unica pista in grado di scavare dentro un concorso che sembrava nato sotto i migliori auspici, ossia creare un serbatoio di professionalità abilitate a lavorare nell'azienda sanitaria, oltre che i vincitori del concorso medesimo. Invece le cose si sono complicate quasi subito.

Nella immediatezza della pubblicazione dell'elenco di coloro che avevano superato la prova scritta è stata anche emessa una nota che chiariva la metodologia di valutazione delle risposte al concorso stesso. Il peggio è arrivato dopo qualche giorno, quando alcuni esclusi hanno presentato un esposto in Procura nel quale indicavano il grado di parentela di molti candidati idonei con dipendenti e dirigenti della Asl di Latina, alcuni dei quali inseriti dentro la macrostruttura che si occupa di reclutamento, in una sorta di generale incompatibilità, per quanto non espressamente prevista né dallo statuto della Asl né dal bando di concorso specifico. Dal canto suo l'Azienda sanitaria ha risposto alle polemiche indicando i canoni di trasparenza ed equità utilizzati nelle valutazioni delle risposte ai quesiti e dunque nelle valutazioni.