Alla vigilia della prima udienza del processo d'Appello per le intimidazioni di stampo mafioso, Sergio Gangemi ci riprova a pagare cash il danno di immagine provocato al Comune di Aprilia. Lo ha fatto con una lettera il suo difensore, nella quale offre all'amministrazione un ristoro finanziario da concordare. Non è la prima volta. era già accaduto durante il dibattimento di primo grado, offerta allora categoricamente rifiutata sia dal Comune di Aprilia che da quello di Pomezia, entrambi presenti come parti civili per il danno subito, appunto, dallo svolgimento dei fatti.

Come si ricorderà le intimidazioni attribuite all'imprenditore di origini calabresi furono praticate con l'uso di armi da guerra, di quelle in uso all'esercito maltese e ciò aveva destato un tale clamore che ne ha parlato, come «fatto di straordinaria gravità» anche il Procuratore di Roma, Michele Prestipino durante l'audizione in Commissione antimafia del gennaio 2020. Un mese più tardi, il 15 febbraio dello scorso anno, Sergio Gangemi è stato condannato a 9 anni di reclusione dal Tribunale di Velletri. La sentenza, arrivata dopo una lunghissima camera di consiglio, non ha riconosciuto risarcimenti agli enti pubblici presenti come parti civili. Anche per questo il passo compiuto in queste pre dalla difesa di Gangemi appare curioso, o forse si potrebbe a suo modo definire preoccupante, di certo è inusuale seppur legittimo e assai praticato nei processi dove si contestano lesioni o altri reati contro la persona.

Ma qui è in gioco la reputazione del Comune di Aprilia che intanto dovrebbe scendere a patti con Gangemi, trattare una somma e restringere a quella somma il danno subito da un reato di intimidazione mafiosa, che forse è già costato alla città molto più di quanto possa valere se valutato singolarmente. Peraltro fu un percorso tortuoso la costituzione di parte civile, affidata dall'amministrazione all'avvocato Giulio Vasaturo che ha rivestito il medesimo ruolo in molti altri processi di mafia, incluso alcuni a carico degli Spada di Ostia. L'inizio del processo di Appello è fissato per il 18 febbraio, dunque una risposta eventuale dell'ente dovrebbe arrivare entro quella data.