Lo sfregio più vile. Gli investigatori dell'Arma che stanno indagando sul decesso dei cinque ospiti di Villa dei Diamanti a Lanuvio, starebbero anche cercando elementi a sostegno di un sospetto sorto sin dai primi minuti dopo il loro arrivo sul luogo della strage: l'ipotesi di sciacallaggio.

A quanto sembra infatti, i primi soccorritori e gli stessi carabinieri, avrebbero notato a terra telefoni e portafogli degli ospiti. Come se qualcuno li avesse prelevati ed esaminati. Inoltre ci sarebbe almeno una catenina d'oro appartenente ad una delle vittime dell'intossicazione letale, che risulta essere stata strappata.

Non è al momento dato sapere altro, nemmeno se da quei portafogli o dai cassetti e dagli effetti personali delle vittime, manchino i soldi contanti, ma anche solo il sospetto aggrava una situazione di per sé tragica. E qualora ci fosse più di qualche sospetto, si dovrebbe capire chi potrebbe aver rovistato tra gli averi delle vittime mentre queste agonizzavano e morivano o erano prive di conoscenza. Qualcuno che è entrato prima dell'arrivo dei soccorsi quel maledetto 16 gennaio? E nel caso da dove? Un sospetto gravissimo per cui si cercano conferme.
L'altro aspetto ancora da chiarire, è la causa dei cinque decessi e dell'intossicazione grave degli altri ospiti e dei due operatori del turno di notte. Non si è ancora accertato senza ombra di dubbio cosa abbia sprigionato l'esalazione di monossido letale. Per questo motivo domani, in via Monte Giove Nuovo, gli specialisti dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri effettueranno un altro sopralluogo nella struttura posta sotto sequestro dalla Procura di Velletri. Saranno chiamati anche i periti delle due indagate, Sabrina M. e la nipote Desirée G. a cui, al momento, viene contestata l'ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo.