Hanno deposto diversi consulenti ieri in aula, da quelli dell'accusa a quelli della parte civile a quelli della difesa, nel processo che vede sul banco degli imputati tre medici accusati di omicidio colposo per la morte di una neonata di otto mesi: la piccola Azzurra era deceduta nel 2014 dopo che dal Goretti era stata trasferita a Roma.
In oltre sei ore, dalle 11,30 al pomeriggio inoltrato, ieri davanti al giudice monocratico Maria Assunta Fosso si sono avvicendati nove consulenti, tra medici e pediatri chirurghi che rappresentavano i testi dell'accusa e i medici invece del collegio difensivo. Come era prevedibile in aula è stata una autentica battaglia e il quadro che è emerso è stato contrastante.
I consulenti della pubblica accusa hanno censurato la condotta del pediatra sostenendo che poteva fare di più e che al Goretti la paziente è rimasta senza orientamento diagnostico.

La parte civile ha insistito su un punto e cioè che la piccola Azzurra avesse un problema di natura intestinale che non è stato accertato nonostante segnali indicativi. Infine è stato il turno dei consulenti della difesa che hanno cercato di sconfessare le accuse osservando che anche in sede di autopsia non erano state ritrovate occlusioni intestinali e che l'esame non ha portato alcuna evidenza in merito alle accuse contestate nei confronti degli imputati, il cui comportamento è stato diligente e che hanno fatto tutto il possibile per salvare la bambina rispettando le procedure previste in questi casi. Infine hanno aggiunto che il percorso diagnostico - in base alle analisi - è stato corretto.
Secondo il pubblico ministero Luigia Spinelli, titolare del fascicolo, gli indagati per imperizia e negligenza hanno cagionato la morte della piccola o comunque non hanno impedito il decesso avvenuto per arresto cardio- circolatorio acuto in una paziente con addome acuto da occlusione intestinale. Sul banco degli imputati ci sono: M.V., residente a Latina, e poi S.V., residente a Latina e U.S. di Cisterna, sono difesi dagli avvocati Melegari, Di Mambro, Montemagno e Federici.