La telefonata aveva tutta l'aria di essere un ordine autentico per una cena da ritirate in un ristorante della città, come tanti ne riceve ogni giorno la società di consegne di pasti a domicilio. E invece era tutta una farsa, organizzata da un bandito per attirare nel tranello uno degli addetti alle consegne e rapinarlo nel punto dove aveva detto di abitare, fingendosi un normale cliente. È successo domenica sera in via Fiuggi, nella zona alle spalle del centro commerciale Morbella, dove un "rider" è stato aggredito da uno sconosciuto armato di pistola che lo ha picchiato e costretto a consegnargli tutto quello che aveva incassato fino a quel momento, meno di duecento euro.

La rapina messa a segno l'altra sera è stata piuttosto insolita, seppure originale. Anche e soprattutto perché ha esposto l'autore al rischio di lasciare una traccia della sua ordinazione. E probabilmente le indagini della Polizia sono orientate verso il rintraccio di numero di telefono come del codice "imei" identificativo del telefono dal quale è partita la chiamata. Dati che saranno certamente incrociati con la descrizione del rapinatore raccolta domenica sera direttamente dalla voce della vittima. Il piano in sé può sembrare geniale, a partire dalla scelta del luogo, una zona residenziale, ma la tempo stesso poco frequentata di sera e povera di sistemi di video sorveglianza che possano aiutare gli investigatori a trovare tracce del bandito in fuga. Stando a una prima ricostruzione dei fatti, l'autore del colpo avrebbe telefonato al centralino della società di consegne a domicilio ordinando una serie di pietanze di un noto ristorante cinese del capoluogo, uno dei locali con cui collabora appunto la storica azienda pontina che ha precorso i tempi, in un settore diventato oggi molto diffuso in tutto il mondo.

Fatto sta che il fattorino, una volta preso il pasto al ristorante, si è diretto con la propria macchina in via Fiuggi per raggiungere il civico che il cliente aveva indicato per la consegna, la sua presunta residenza. Ma una volta sceso dall'auto, prima di raggiungere il citofono alla ricerca di un nome che forse neppure c'era, l'addetto alla consegna è stato avvicinato da uno sconosciuto che impugnava una pistola: al tentativo del ragazzo di opporsi alla rapina, il bandito ha reagito con violenza, costringendolo appunto a tirare fuori i soldi. E così, una volta intascato il bottino, circa centocinquanta euro, si è dileguato sparendo in fretta.