Le immagini di alcune minori contenute nel cellulare sequestrato al tecnico radiologo che si trova agli arresti domiciliari, hanno suggerito agli inquirenti di integrare una nuova contestazione e inviare il fascicolo a Roma, competente per i reati dove sono coinvolti minori. E' questo l'ultimo scenario dell'inchiesta sull'insospettabile tecnico radiologo, R.D.V., queste le sue iniziali, un incensurato, accusato di violenza sessuale aggravata per aver palpeggiato e filmato durante alcune visite due minori che avevano prenotato una visita.
La nuova prospettazione accusatoria passerà adesso al vaglio dei magistrati romani.

L'unica accusa è quella di violenza sessuale aggravata oltre che quella di esercizio abusivo della professione medica. In questo caso potrebbe anche integrarsi la pornografia minorile nel momento in cui le immagini delle due 17enni seminude, inducono gli inquirenti di via Ezio ad ipotizzare questo reato che dovrà essere valutato dai magistrati romani competenti in materia. Le indagini della Squadra Mobile scattate subito dopo la denuncia di una ragazzina, hanno permesso di ricostruire le condotte dell'uomo che in due occasioni ha invitato le minori a spogliarsi e poi le ha palpeggiate nelle parti intime. Era stato il giudice per le indagini preliminari Giuseppe Molfese ad emettere un provvedimento restrittivo richiesto dalla Procura, dal Procuratore Aggiunto Carlo Lasperanza e dal pm Antonio Sgarrella sulla scorta delle deposizioni delle parti offese, rimaste particolarmente turbate per l'accaduto. Nei giorni scorsi il giudice aveva anche respinto la richiesta di una misura meno affittiva. In occasione dell'interrogatorio il tecnico radiologo aveva scelto la strada del silenzio e si era avvalso della facoltà di non rispondere, rilasciando, prima dell'audizione, alcune dichiarazioni spontanee sostenendo di essere estraneo.

Secondo quanto ipotizzato l'uomo dopo aver toccato la giovane paziente al seno, ha strofinato i suoi genitali contro il fianco della giovane sottoposta ad una visita e subito dopo ha eseguito delle manipolazioni e delle manovre per verificare la funzionalità di alcuni organi. Tutto questo senza avere il titolo per farlo perchè non è un medico. Proprio per non lasciare nulla di intentato era stata disposta anche una perizia ad un medico legale che era arrivato ad una conclusione: non era necessario che le ragazze si spogliassero e si togliessero il reggiseno e R.D.V., non aveva alcuna competenza medica. I filmati che sono stati sequestrati (tra cui quelli delle due pazienti seminude), secondo la Procura possono integrare un nuovo reato, la parola adesso alla Procura di Roma che dovrà decidere. Sono in tutto undici i video di donne che sono state riprese a loro insaputa, le minori sono due e hanno denunciato i fatti: il primo episodio nel marzo del 2019, il secondo invece è stato più recente e risale allo scorso dicembre.