Ci sono anche mediatori finanziari e procacciatori della provincia di Latina tra le 46 persone denunciate dalla Guardia di Finanza di Ascoli Piceno al termine di una complessa indagine che ha portato a smascherare un giro di false fidejussioni emesse in diverse province italiane per un importo complessivo di molti milioni di euro. L'inchiesta denominata «garantisce lui» era partita alla fine del 2017 alle'sito di una ispezione antiriciclaggio condotta nei confronti di una società di intermediazione finanziaria con sede in provincia di Ascoli, il cui rappresentante legale è un 66enne marchigiano di Grottammare. Gli investigatori delle Fiamme Gialle non avevano tardato ad accertare che la società aveva emesso, pur non avendone titolo, molte polizze fidejussorie violando la legge antiusura e incorrendo nel reato di attività finanziaria abusiva.
Dall'analisi del materiale documentale sequestrato, era subito dopo emerso che la società finanziaria picena aveva intessuto una rete di rapporti con altre società disseminate in tutta Italia, da Milano a Napoli, da Bari a Crotone, da Firenze a Modena, da Trento a Treviso, e ancora una lunga serie di capoluoghi di provincia tra cui anche Latina e Frosinone. Una volta fatti i conti dell'attività complessiva di tutti i cosiddetti «Confidi minori» finiti sotto la lente della Guardia di Finanza, è venuto fuori che le garanzie fidejussorie rilasciate dall'intera rete di agenzie in assenza di titolarità ammontano a 217 milioni e mezzo di euro, mentre i compensi riconosciuti e distribuiti ai vari procacciatori o segnalatori sparsi nel Paese ammontano a 1 milione e mezzo di euro, somma quest'ultima per la quale sono scattati dei sequestri preventivi operati in idversi capoluoghi di provincia, tra i quali anche Latina e Frosinone.
Le condotte penalmente rilevanti poste in essere dai 46 indagati sono in tutto 102 e ad occuparsene saranno le Procure della Repubblica di Milano, Torino, Roma, Firenze, Spoleto, Chieti e Salerno.
Ma la vicenda potrebbe avere un seguito, perché la Guardia di Finanza sta valutando la possibilità di applicazione della speciale normativa della tassazione dei proventi illeciti, attraverso la quale si ricondurrà a tassazione, in capo alle 46 persone indagate, l'eventuale materiale imponibile derivante dalle transazioni commerciali e finanziarie sfuggite all'Erario.