Bimbi con patologie importanti lasciati fuori dalle terapie di un centro accreditato dal servizio sanitario nazionale per mancanza di fondi. La storia dell'ERRE-D di Latina raccontata a dicembre sulle colonne di Latina Editoriale Oggi, è finita anche sulla ribalta nazionale a causa di un servizio della trasmissione Striscia La Notizia andato in onda sabato 20 febbraio.
L'inviato a Latina Gimmy Ghione ha intervistato alcuni genitori e pazienti che da dicembre non possono continuare il loro percorso riabilitativo all'interno del centro dopo la sospensione del servizio curato dalla ERRE-D di Latina che complessivamente, in tutta la provincia pontina, riguarda oltre cento persone. Cento persone tagliate fuori, delle 360 che erano in cura presso il centro, dei quali il 90% sono minorenni. Di questi, normalmente un terzo vengono seguiti a domicilio, mentre gli altri con prestazioni ambulatoriali, contando 76 lavoratori tra medici, specialisti e personale amministrativo. I pazienti che si rivolgono a strutture come queste soffrono gravi disturbi neurologici e disturbi dello spettro autistico.
Per questo il centro assicura anche un sostegno concreto per le famiglie, oltre ad avere affiancato il mondo della scuola nella formazione degli insegnanti di sostegno. Oggi, a causa della riduzione dei finanziamenti, sono state escluse dall'assistenza cento prestazioni giornaliere che corrispondono ad altrettante famiglie dietro le quali, spesso, c'è una storia complessa di sofferenza e battaglie quotidiane. Ne ha raccontata qualcuna Ghione, portando l'esempio di una signora con la sclerosi multipla che grazie al centro aveva seguito un ciclo di terapie riabilitative riuscendo a camminare di nuovo. "In due mesi sono tornata indietro, sono regredita- ha spiegato la signora – perché non ho potuto più avere accesso alle terapie".
Ghione ha intervistato anche l'amministratore del Centro ERRE-D Vicenzo Pagano che ha spiegato come la struttura accreditata dal servizio sanitario nazionale con la Regione Lazio per 300 trattamenti giornalieri abbia dovuto prendere atto di questa riduzione dei fondi e di averlo dovuto comunicare ai pazienti, sia bambini sia persone adulte con difficoltà neurologiche e neuro-riabilitative. «La maggior parte dei pazienti sono in età evolutiva – ha spiegato Pagano- con disturbi e patalogie gravi e non abbiamo a disposizione i fondi adeguati per i 300 trattamenti. La Regione Lazio dovrebbe mettere a disposizione più risorse per questa provincia, la maggior parte die centri di riabilitazione sono nelle nostre stesse condizioni". La trasmissione ha avuto rassicurazioni dalla Regione Lazio che i bambini potranno riprendere le terapie e che si troverà una soluzione. Un passaggio doveroso e, si auspica celere, per un servizio sociale e medico fondamentale nella vita di tante famiglie.
Il direttore Pagano: l'Asl di Latina autorizza un certo numero di progetti, ma la Regione non garantisce la copertura
Il Centro riabilitativo Erre-D di via dei Piceni ha dovuto sospendere il servizio, in quanto le risorse della Regione Lazio destinate al territorio della provincia di Latina, sono insufficienti.
Dal 31 dicembre 2020 sono stati sospesi i trattamenti e il centro per tutto lo scorso mese di gennaio ha offerto la possibilità di accedere allo sportello d'ascolto, per fornire indicazioni sulle possibilità che il territorio offre. Ciò in considerazione del fatto che queste persone hanno diritto alla riabilitazione e non possono sospenderla in questi termini. «Siamo attivi nel capoluogo dal 1999 e abbiamo ottenuto l'autorizzazione a partire dall'anno seguente - aveva spiegato a Latina Oggi il direttore della struttura Vincenzo Pagano - ma siamo sempre stati discriminati, abbiamo sempre lavorato in extra budget, in attesa che le risorse venissero stabilizzate. Se da un lato l'Asl di Latina autorizza un determinato numero di progetti di riabilitazione, dall'altro lato la Regione non garantisce la copertura necessaria. Se finora abbiamo retto, per il prossimo anno le prospettive sono catastrofiche. A fronte di una domanda crescente, lo diciamo con rammarico perché vuol dire che ci sono tanti bambini bisognosi di terapie, l'Azienda Sanitaria Locale prevede una spesa di circa tre milioni di euro solo per il nostro centro. Mentre la Regione Lazio ha intenzione di stanziare appena 500.000 euro da suddividere tra tutte le strutture che si trovano in provincia, tre in tutto compresa la nostra».