Ripercorrendo le vecchie indagini sul ferimento di Luca Troiani detto il Bombolaro e sull'omicidio di suo cognato Ferdinando Di Silvio detto il Bello, consumati nell'estate del 2003, gli investigatori della Polizia hanno ricostruito un episodio che conferma il coinvolgimento di Carlo Maricca al fianco di Fabrizio Marchetto nella pianificazione dell'attentato esplosivo di Capoportiere, offrendo uno spaccato della criminalità pontina all'epoca dei fatti. Perché il fratello di Troiani, spaventato dalle modalità dell'agguato al lido, chiese aiuto a un suo amico, Gualtieri Sandri che all'epoca gestiva una macelleria, per ottenere la protezione di Luca De Luca, un imprenditore di Aprilia che vanta un passato importante nella criminalità, affinché quest'ultimo potesse intercedere su Maricca per assicurarsi che venisse posta la parola fine alla scia di sangue. Circostanze confermate in tempi recenti da alcuni di quei protagonisti, in un confronto, celebrato davanti ai magistrati dell'Antimafia, che ha provocato reazioni contrastanti tra l'intermediario e l'ex duro della mala apriliana.
Massimo Troiani si rivolse a Gualtiero Sandri perché sapeva bene che Luca De Luca era uno dei suoi fornitori di carne. Evidentemente i Troiani temevano ritorsioni nei loro riguardi e, come ha ribadito Sandri «Quando ci fu il ferimento di Luca Troiani, il fratello Massimo mi chiese di ottenere protezione tramite Luca De Luca che aveva dei trascorsi criminali di un certo livello... Chiesi a Luca De Luca di fare qualcosa per tutelare Massimo Troiani. Luca De Luca mi disse di riferire ai fratelli Troiani che potevano stare tranquilli. Lui aveva saputo che Maricca Carlo era andato ad Aprilia e aveva parlato con soggetti della malavita locale vantandosi con questi di essere stato l'autore dell'attentato a Di Silvio Ferdinando». Intercettato poi in auto con la moglie, Sandri le confessa di avere detto tutto, durante l'interrogatorio, perché tirato in ballo dai Troiani, quindi messo con le spalle al muro.
Il nome di De Luca era saltato fuori già durante le indagini del 2003, quando il Bombolaro, all'epoca ancora ricoverato per il suo ferimento a colpi di pistola per mano di Fabrizio Marchetto, intercettato mentre parlava con la moglie Silvana Di Silvio in ospedale una settimana dopo l'attentato al lido, faceva riferimento a un Luca di Aprilia come una persona che avrebbe parlato con Maricca, rispetto al proprio timore di subire ulteriori ritorsioni dopo il proprio ferimento e l'uccisione del cognato. Così come del Luca di Aprilia, intercettato 18 anni fa, aveva parlato anche Massimo Troiani: «Quando so andato ad Aprilia, Luca mi ha detto tutto quanto, mi ha detto pure... guarda che questo l'ho fatto io, se non se chiarisce sta vicenda faccio saltare tutti. Da oggi in poi sta tutto sotto la cappella mia...».