La richiesta di giudizio immediato è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari. Il prossimo 10 giugno, a Frosinone, si terrà (alle 9 e 30) la prima udienza del processo in Corte d'assise per l'omicidio di Willy Monteiro Duarte. Quattro i giovani accusati di omicidio volontario in concorso aggravato dai futili motivi (dopo che l'accusa iniziale è stata aggravata a seguito dell'autopsia e delle rilevanze investigative successive agli arresti): i fratelli Gabriele e Marco Bianchi che sono difesi dall'avvocato Massimiliano Pica; Mario Pincarelli difeso dall'avvocato Loredana Mazzenga (i tre sono attualmente detenuti nel carcere di Rebibbia); e Francesco Belleggia, difeso dall'avvocato Vito Perugini attualmente in regime di arresti domiciliari.
Il delitto consumatosi nella notte tra il 5 e il 6 settembre scorso, ha sconvolto l'intero Paese. Il 21enne di origini capoverdiane, venne massacrato a calci e pugni. Colpito anche mentre era già stramazzato a terra, probabilmente qualcuno gli è anche saltato sulla testa. Una violenza inaudita. Una punizione per aver "osato" intromettersi in una lite all'interno di un locale di Colleferro. Willy, che non era uno dei litiganti, avrebbe provato semplicemente a far da paciere tra i suoi amici, che aveva raggiunto dopo aver staccato dal turno al ristorante, e un gruppetto di altri giovani di cui facevano parte Pincarelli e Belleggia. Questi, in inferiorità numerica, hanno chiesto aiuto ai fratelli Bianchi, "picchiatori" e soggetti ben noti tra Artena e Colleferro, come Belleggia che ad Artena aveva anche aggredito un agente di Polizia locale reo di averlo invitato a indossare la mascherina.
All'arrivo dei Bianchi scatta il pestaggio. Sono esperti di arti marziali. Willy si ritrova solo. Viene massacrato. Prima di perdere i sensi - racconterà una testimone - avrebbe detto agli aggressori «Basta, smettetela, basta. Non respiro più». Gli sono saltati sul petto, sulla testa. Lo hanno massacrato. Il medico legale descrive «un grave politraumatismo, a livello cranio-toracico ed addominale con conseguente insufficienza cardiorespiratoria e arresto cardiocircolatorio». Sono passate le 3 di notte. I quattro imputati fuggono con l'aiuto di un altro indagato, il 20enne Vittorio Edoardo Tondinelli, di Velletri. Tornano ad Artena, vanno nel locale del terzo fratello Bianchi. A Colleferro è il delirio. Willy è in fin di vita, arrivano i carabinieri, arriva il sindaco, la folla è incredula, ma gli inquirenti faticheranno non poco ad ottenere testimonianze significative. Il gruppo di Artena fa paura. Tutti sanno, tutti li conoscono, ma in pochi parlano nelle ore successive.