Accade sempre più spesso che un incidente stradale, anche banale, provochi il blocco della statale Pontina, con code e di auto lunghe diversi chilometri e automobilisti costretti a collezionare ritardi impensabili. E' successo anche ieri mattina: tre auto sono rimaste coinvolte in un tamponamento al chilometro 42 della Pontina, tra Aprilia e Ardea, nella corsia sud in direzione di marcia Roma-Latina. La carreggiata è rimasta bloccata e in pochi minuti si è creata una coda di un paio di chilometri e il rallentamento di tutto il traffico in movimento verso Aprilia e Latina. Quando sul luogo del sinistro sono arrivati finalmente i carabinieri, la situazione era ormai insostenibile e il «tappo» era arrivato fino a Pomezia, da dove era possibile imboccare percorsi alternativi per chi era diretto a sud.

Nessuno, a cominciare dall'Anas che ora gestisce l'arteria di collegamento tra la capitale e il capoluogo pontino, si sforza di prendere atto di una situazione che si ripete ormai quasi quotidianamente e dunque di adottare qualche contromisura per evitare i disagi cui sono sottoposti automobilisti diretti al lavoro, automezzi che debbono effettuare consegne, persone che si spostano per ragioni sanitarie, insegnanti che vanno a scuola, medici diretti in ospedali e cliniche, rappresentanti di commercio, imprenditori, e chi più ne ha più ne metta. Come accade ormai dovunque, nei lunghi tratti di strada separati da "new jersey" ci sono dei varchi con guard rail metallici su ruote che alla bisogna vengono aperti dalle forze dell'ordine per consentire il cambio di corsia e il transito in situazione di emergenza su un'unica corsia in entrambi i sensi di marcia, fino al successivo varco, consentendo così di bypassare gli incidenti stradali. E' un sistema che consente ad automobilisti e camionisti di perdere qualche minuto sulla tabella di marcia e non buttare via mezza giornata.

E' anche un segnale di attenzione e di civiltà nei confronti di chi è costretto a viaggiare per strada. Ma qui da noi, nel primo avamposto del mezzogiorno, queste forme di civiltà ancora non arrivano, complice una Regione poco attenta e dei consiglieri regionali che evidentemente non sono costretti a muoversi tutti i giorni verso Roma, perché altrimenti il problema sarebbe stato già risolto, o quantomeno sarebbe in via di risoluzione.