E' giunto alle battute finali il processo che si sta svolgendo a Reggio Calabria dove sono coinvolti anche alcuni pontini accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. La sentenza è prevista tra pochi giorni, l'appuntamento in Tribunale è fissato per il 15 marzo quando sono previste le repliche e a seguire il gup Domenico Armoleo entrerà in camera di consiglio. Nei giorni scorsi in aula è stato il turno delle difese degli imputati che hanno cercato di scardinare l'impianto accusatorio; a partire da Alfredo Celani ad Arianna Ramiccia, nei cui confronti la pubblica accusa aveva chiesto 20 anni per l'uomo e 18 anni per la donna, mentre le difese hanno chiesto l'assoluzione puntando sull'insussistenza del vincolo associativo contestato dagli investigatori.

Aveva scelto la strada del patteggiamento invece Adamo Fiasco. I difensori degli imputati sono gli avvocati Falcone, Giudetti, Vita e Coronella. La posizione di Celani era stata cristallizzata dal gip nel provvedimento restrittivo eseguito nel 2019 quando gli investigatori calabresi avevano contestato all'imputato il traffico di marijuana. «Attraverso una filiera collaudata di produzione e l'individuazione di canali di distribuzione stabili è stata accertata l'operatività sinergica di tutti gli indagati alla realizzazione degli illeciti».

Le indagini avevano permesso di tracciare le rotte della sostanza stupefacente: dalla Calabria fino alla provincia di Latina dove nel maggio del 2017 era scattato anche un sequestro.
Le coltivazioni di marijuana in provincia di Reggio Calabria, rifnorivano infatti le piazze di spaccio sia pontine che dell'hinterland romano e secondo il castello accusatorio proprio Celani era uno dei personaggi di rilievo nel traffico di droga, come ha sostenuto il magistrato inquirente nel corso della sua requisitoria.
L'inchiesta era nata quasi cinque anni fa dalla scoperta di due piazzole adibite alla coltivazione della cannabis e recintate, grazie al supporto di apparati tecnici i carabinieri hanno identificato i coltivatori e a quel punto è stata ricostruita tutta la filiera che ha portato anche a Latina.