La campagna vaccinale si allarga. La settimana appena iniziata sarà caratterizzata dall'entrata in campo dei medici di base in qualità di vaccinatori e dall'apertura delle prenotazioni rivolte a nuove fasce d'età. Finora, oltre a specifiche categorie professionali, sono stati vaccinati soltanto gli ultraottantenni; ora però sta arrivando il turno anche di 79enni, 78enni, 65enni e 64enni. E chi è nato tra il 1944 e il 1955? Per adesso resta fuori. Le persone di età compresa tra 66 e 77 anni dovranno attendere ancora, non si sa quanto. La Regione ha specificato che si tratta di vaccinazioni ad over 70, a scendere da 79 in giù, e per gli under 65. E chi ha tra i 66 e i 69 anni? Sono stati dimenticati, c'è un vero e proprio buco. Il motivo è spiegato dall'efficacia dei due vaccini al momento disponibili: quello Pfizer non ha limiti di età e viene iniettato alle persone più anziane; il farmaco AstraZeneca, invece, può essere somministrato soltanto alle persone dai 65 anni in giù.

Le nuove prenotazioni partiranno tra giovedì e lunedì, ma sono numerose le proteste di coloro che sono rimasti tagliati fuori, per adesso. «Non ci capisco più niente, seguendo questa logica farà il vaccino prima mia madre che ha 65 anni e sta benissimo che mio padre che ne ha 10 di più con parecchi acciacchi» e ancora «Se vanno per anagrafe le persone della fascia d'età 75 anni, quando?», sono soltanto alcuni dei commenti apparsi sulla pagina Facebook di Salute Lazio sotto al post delle linee guida per effettuare le prenotazioni «La fascia dai 66 ai 77anni? Dovrebbero spiegare perché sono meno a rischio: 65enni sì, 66enni no». La spiegazione c'è: esistono delle raccomandazioni precise da parte dell'agenzia del farmaco sull'età dei soggetti che possono ricevere il vaccino AstraZeneca. E, in attesa, che arrivino nuovi farmaci (l'Ema dovrebbe autorizzare il prodotto Johnson & Johnson entro la fine del mese), la Regione ha dovuto attenersi alle disposizioni.