Oltre 40 casi contati nelle ultime 48 ore negli istituti scolastici della zona centro-nord della provincia, vale a dire da Aprilia fino a Sabaudia, passando per il capoluogo, hanno fatto registrare una preoccupante impennata del contagio a livello scolastico. Ora per avere un quadro più chiaro della situazione bisognerà attendere lo screening previsto nei prossimi giorni. Intanto sono tre le classi chiuse alla Da Vinci-Rodari, nel capoluogo, per la positività di altrettanti alunni e di una insegnante. Sempre a Latina preoccupa la situazione del Manzoni, così come ad Aprilia quella del liceo Rosselli.
Le buone notizie, invece, arrivano dal Verga di Pontinia: il sequenziamento del tampone del bimbo positivo, che frequenta la stessa classe della figlia della coppia di Sabaudia contagiata dalla variante inglese, ha escluso la presenza del virus modificato. Stesso discorso per il positivo della Fabiano di borgo Santa Maria: esclusa la variante nella positività del bimbo che frequenta la classe dove insegna la docente campana contagiata dal virus a mutazione britannica. Allarme rientrato anche alla Caetani di Latina Scalo, dove il numero dei positivi si è arrestato ai sette iniziali.
Nel complesso la situazione delle scuole resta delicata e, in merito, è intervenuto anche l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato. «Il rischio di chiusura per le scuole del Lazio c'è e dipenderà da come corre il virus. Noi speriamo di no, ma il pericolo è concreto. Vedo che nei fine settimane c'è un costante allentamento della tensione e quando accade ciò non è mai positivo. Questo porterà sicuramente degli elementi critici nei prossimi giorni. E se i contagi aumenteranno rischiamo seriamente di chiudere le scuole». Secondo il Cts le scuole andrebbero chiuse in quelle regioni in cui l'incidenza supera i 100 casi di Covid ogni 100mila abitanti. Il Lazio è a 106,73.