C'è anche Maria Rita Calvosa ex dirigente dell'Ufficio Scolastico di Latina per oltre dieci anni e che ora ricopre, dal 2018, l'incarico di dirigente della Calabria tra le 13 persone indagate in stato di libertà, nell'inchiesta della Procura di Vibo Valentia che ha portato all'arresto di dieci persone, (otto in carcere e due ai domiciliari) con l'accusa di falso e corruzione nella pubblica amministrazione.

Nei confronti di Maria Rita Calvosa viene contestato un episodio di corruzione come sostenuto dai carabinieri nel capo di imputazione in concorso con il funzionario del Ministero dell'Istruzione Maurizio Piscitelli e Giovanni Carbone che partecipava ad un concorso per il conferimento di incarichi dirigenziali. Secondo quanto ipotizzano gli inquirenti, la dirigente, presidente della Commissione,  avrebbe accettato la promessa da parte di Piscitelli relativa ad un suo futuro trasferimento a Roma con un incarico dirigenziale, a fronte del compimento di un atto contrario ai doveri di ufficio, consistenti nel consentire a Carbone a Carbone di superare la prova con il terzo posto in graduatoria.

L'episodio contestato risale al novembre del 2020 quando Carbone aveva partecipato ad un concorso per ispettore del Miur arrivando in settima posizione e in un secondo momento si sarebbe rivolto a Piscitelli, componente della commissione per fare passi in avanti nella graduatoria. E infatti - come hanno ipotizzato gli inquirenti - dal settimo posto Carbone è arrivato al quarto e sempre secondo i carabinieri a questo punto è entrata in gioco la direttrice dell'Ufficio regionale scolastico. In una intercettazione telefonica finita agli atti dell'inchiesta, Piscitelli sottolinea che servono «argomentazioni convincenti» per poter «stringere» una donna.

Non viene fatto il nome ma in un secondo momento sarà identificata dai carabinieri nella Calvosa. Sempre secondo l'accusa, Carbone, in qualità di partecipante al concorso ha parlato - su indicazione del Piscitelli - con dirigenti centrali del Miur, al fine di fare ottenere alla Calvosa l'utilità consistente un ruolo dirigenziale a Roma.

Maria Rita Calvosa è assistita dall'avvocato Giuseppe Pesce. Sono in tutto 13 gli indagati a piede libero la cui posizione è marginale rispetto alle 10 persone che sono state arrestate e che devono rispondere anche del vincolo associativo.
Gli accertamenti dei carabinieri hanno permesso di tracciare una rete di istituti formativi, sia paritari che artistici che hanno prodotto in cambio di denaro, titoli di studio e attestati per favorire la partecipazione a concorsi pubblici. Le misure restrittive sono state richieste dal Procuratore Camillo Favo nei confronti di persone che lavorano nel settore dell'istruzione, circuito Afam e istituti paritari. Al centro di tutto il sistema - sempre secondo l'accusa - l'Accademia di Belle arti Fidia.