E' stato assolto da un'accusa pesantissima ed è uscito definitivamente di scena da una vicenda piena di zone d'ombra dove alla fine sono venute alla luce una serie di contraddizioni. In aula ieri il pm Valerio De Luca nel corso della sua requisitoria, aveva ricostruito i fatti chiesto la condanna sei anni di reclusione per un imputato, accusato di violenza sessuale su una ragazza. Al termine della camera di consiglio il Collegio Penale presieduto dal giudice Francesco Valentini, ha accolto la ricostruzione della difesa e del legale del 31enne, l'avvocato Ernesto Renzi. I fatti contestati erano avvenuti in un centro dei Lepini e sul banco degli imputati c'era un uomo di origine straniera, secondo le indagini condotte dall'epoca dei fatti dal pubblico ministero Gregorio Capasso, la violenza sessuale è avvenuta nell'estate del 2013 quando l'imputato aveva approfittato della propria prestanza fisica, mettendo la mano all'interno della maglietta della ragazza e nei pantaloni e l'aveva palpeggiata sul seno e in altre parti intime, baciandola ripetutamente sulla bocca e in diverse parti del corpo. In un secondo momento si era spogliato e aveva anche raggiunto l'eiaculazione.

La ragazza sconvolta per quello che era accaduto era stata anche avvertita dall'uomo di non dire a nessuno quello che era accaduto. Una volta che erano state chiuse le indagini e dopo il rinvio a giudizio è iniziato il processo e in Tribunale, nel corso del dibattimento il castello accusatorio si è sbriciolato. E' emersa prima di tutto l'inattendibilità della parte offesa e l'evanescenza di una ricostruzione priva di elementi concreti e coerenti. Dalla deposizione in aula a quello che era stato dichiarato in sede di denuncia, sono emerse delle contraddizioni che hanno avuto un peso e hanno completamente sconfessato l'impianto accusatorio. Inoltre alcuni testimoni avevano anche riferito che i due ragazzi erano fidanzati. Per conoscere le motivazioni della sentenza ci vorranno novanta giorni.