L'inchiesta Reset ha messo il punto su una serie di affari illeciti e azioni di forza consumati fino al 2015 da uno dei sodalizi più agguerriti della recente storia criminale della città, quello composto dai fratelli Travali e da una serie di personaggi legati a loro. Ma dal momento in cui Angelo "Palletta" e Salvatore "Bula" furono arrestati nell'ambito della prima inchiesta a loro carico, quella diventata ormai famosa con la denominazione Don't touch, ovviamente gli ambienti della mala hanno subito un'evoluzione, molte cose sono cambiate anche tra gli ex appartenenti al loro sodalizio: alcuni si sono ricollocati e hanno persino finito per trovarsi su fronti opposti. Ne è la prova quanto è successo la scorsa estate nel quartiere dei pub, quando Ermes Pellerani e Davide Alicastro si sono fronteggiati in una lite piuttosto animata: rischiarono di arrivare alle mani per motivi ancora poco chiari, sebbene uno dei testimoni ha riferito alla polizia di avere saputo che si era trattato di uno scontro sul controllo dello spaccio nella zona dei locali.
La vicenda risale alla fine del giugno scorso ed è stata documentata dalla Squadra Mobile perché il gestore del pub che aveva fatto da scenario allo scontro tra i due, preoccupato per come stava degenerando la discussione tra i due, aveva segnalato la lite a una pattuglia della Polizia che, quella sera, presidiava la zona della movida nell'ambito dei servizi di prevenzione potenziati dal questore Michele Maria Spina. Quindi nei giorni seguenti, venuti a conoscenza dei fatti, essendo in corso la nuova indagine sui Travali e sui loro affiliati avviata in seguito ai vecchi fatti inediti rivelati dai collaboratori di giustizia Renato Pugliese e Agostino Riccardo, gli investigatori avevano rintracciato una serie di testimoni per ricostruire il fatto, finendo per acquisire i filmati della video sorveglianza.
I nomi di Pellerani e Alicastro figurano tra i 19 destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa proprio nell'ambito dell'inchiesta Reset, il primo perché indiziato di essersi rifornito dai Travali per la propria attività di spaccio nella zona di Sezze, il secondo perché ritenuto uno degli spacciatori più fidati al servizio del sodalizio di "Palletta". Fatto sta che quella sera si erano recati nello stesso pub, in compagnia di ragazze, e successivamente erano stati raggiunti da alcuni amici, tra i quali Roberto Ciarelli e un suo cugino. A quanto pare tra i due era nata ben presto una discussione, riferiscono alcuni dei presenti, per una prima lite che la sera stessa c'era stata in un locale del lungomare. I toni tra i due si erano fatti piuttosto duri e, appunto, il gestore del pub aveva richiamato l'attenzione della polizia. Alla vista delle divise, i due si erano spostati e avevano continuato a discutere.
Ascoltato nei giorni seguenti dalla Polizia, il titolare di un pub aveva riferito di avere saputo da un operatore della zona intervenuto per riportare alla calma Alicastro e Pellerani, che avevano discusso per questioni di droga: «OMISSIS mi confidava che il motivo della discussione di cui sopra, era dovuto alla spartizione della zona di spaccio delle nuove leve che dovrebbero agire in zona» ha detto in merito il testimone. Mentre un altro operatore della zona pub, amico di entrambi, e per questo meno attendibile, ha poi dichiarato in maniera più generica: «...non ho sentito parlare di spaccio di droga. Via Neghelli, come tutta la zona pub di Latina è terra di nessuno, nel senso che non vi è un capo zona, ma tanti ragazzi che spacciano autonomamente, senza organizzazione».
Del resto è sintomatico il fatto che Davide Alicastro in passato sia spesso finito al centro di liti e discussioni animate, specie nel quartiere della movida: nel febbraio del 2014 fu persino accoltellato, insieme a un amico, da un ragazzo che in precedenza i due avevano preso di mira più volte. Fatto sta che l'episodio della scorsa estate porta alla luce il suo rapporto con Roberto Ciarelli, che non può essere considerato vicino ai Travali, sebbene questi fossero costretti a rifornirsi di hascisc dal gruppo di Pantanaccio. E proprio in questa ottica sembra inquadrasi il videoclip rap pubblicato una settimana fa dai giovani che inneggiano alle gesta criminali di Palletta e soci, una prova di forza utile per lanciare un segnale proprio a chi sta invadendo lo spazio lasciato libero dalla loro assenza.