Sono tornati in libertà Cristian Ziroli e Jeguirim Ahmed, i due indagati entrambi residenti nel capoluogo pontino che erano stati arrestati per la rapina nel negozio di barbiere di via Ennio a Latina. Erano finiti in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Latina Pierpaolo Bortone e richiesta dal pm Antonio Sgarrella a seguito delle indagini della polizia. Nelle pieghe dell'inchiesta, sono emersi elementi che hanno portato gli inquirenti e il pm titolare del fascicolo a nutrire forti dubbi sulla ricostruzione dei fatti e della parte offesa e proprio alla luce di questa nuovo scenario nei giorni scorsi il magistrato inquirente ha chiesto la revoca del provvedimento al gip che ha condiviso questa prospettazione e ha revocato l'ordinanza di custodia cautelare e ha disposto la scarcerazione. I due indagati sono difesi dagli avvocati Natalino Sabatini e Moreno Gullì e le indagini della polizia avevano portato all'identificazione sulla scorta di una serie di elementi forniti dalla parte offesa che aveva riferito di essere stata aggredita da una persona che era entrata all'interno del negozio e che poi era scappata con i soldi presi dalla cassa.
I due giovani sono ritenuti i responsabili della rapina che risale allo scorso 13 gennaio in via Ennio a Latina quando il titolare dell'attività era stato ferito e aveva riportato anche la frattura del naso e una prognosi di 25 giorni. Secondo la ricostruzione che era stata presa in esame dagli inquirenti, un uomo alto un metro e novanta si era presentato nel locale e aveva insultato il barbiere che era stato poi colpito al volto. In un secondo momento i due uomini si erano presentati nuovamente nel negozio per chiedere una somma di denaro pari a duemila euro ed è per questo che era stato contestato anche un altro capo di accusa. I reati ipotizzati infatti erano oltre a quelli di rapina anche quello di estorsione. Nel corso dell'interrogatorio di garanzia sia Cristian Ziroli che Jeguirim Ahmed, avevano cercato di ridimensionare le accuse sostenendo di essere estranei alla rapina. Nei giorni scorsi la decisione del giudice sulla scorta di nuovi elementi che hanno portato alla revoca del provvedimento restrittivo. I due indagati hanno lasciato il carcere di Perugia dove erano detenuti.