Il primo segnale è stato il tempo che ci è voluto per trovare il parcheggio. «Come un giorno normale, non è stato facile, era tutto pieno», ammette un avvocato del Foro di Latina che allarga le braccia davanti alla Corte d'Assise quando vede il via vai di colleghi, testimoni e imputati nel primo lunedì da zona rossa che vanno avanti e indietro oppure sono fermi con gli occhi incollati sul cellulare in attesa della chiamata. Fuori dal palazzo di giustizia si sente il silenzio dei giorni festivi, dentro c'è il solito brusio quotidiano che fa capire che la giustizia non si è fermata e va avanti.


In Tribunale ieri erano fissati oltre cento processi da diversi giudici monocratici (cinque), compresi anche i giudici onorari togati con sette aule occupate e un numero di ingressi che a fine giornata ha superato abbondantemente quota 1200.
Cancellieri, avvocati, magistrati e tutto il personale, sono sempre in prima linea. E' sorprendente però l'effetto che si percepisce quando si entra in Tribunale. Se l'anno scorso proprio di questi tempi la Presidenza del Consiglio aveva parzialmente bloccato udienze penali e civili, garantendo soltanto le urgenze, adesso invece la macchina giudiziaria continua ad andare avanti senza tentennamenti, come se nulla fosse anche se fuori c'è la zona rossa.
Fino a questo momento non sono stati emessi provvedimenti relativi alle celebrazioni delle udienze e si andrà avanti su questa strada anche se ieri molti avvocati che preferiscono mantenere l'anonimato hanno sostenuto che in effetti in Tribunale c'era troppa gente, oltre il previsto, e in alcuni casi sono stati registrati degli assembramenti. La media di processi penali era di venti ogni giudice, le udienze venivano chiamate ogni 15 minuti ma è chiaro che in certi casi, ad esempio all'ingresso di alcune aule, si sono creati dei piccoli assembramenti, senza dimenticare che per alcuni processi dovevano essere ascoltati anche fino a dieci testimoni. Nell'ufficio giudiziario di piazza Bruno Buozzi sono in vigore le norme vigenti prima della zona rossa. Udienze a porte chiuse solo con la presenza delle parti e poi distanziamento sociale, mascherina ovviamente obbligatoria, finestre aperte nei locali dove ci può essere un passaggio frequente di utenti.

E pensare che ieri mattina molte persone tra cui gli accompagnatori di testimoni non sono stati fatti entrare all'ingresso proprio per limitare ancora di più le entrate. Anche per i prossimi giorni la situazione sarà questa, con una alta concentrazione di processi, a partire da oggi fino a venerdì quando ad esempio un magistrato onorario ha sul ruolo oltre 20 udienze.
«Siamo passati da un eccesso a un altro, da quando c'è la zona rossa un ufficio come il Tribunale non può funzionare a pieno regime come sta andando adesso, entrano dalle 1200 alle 1500 persone, questi sono i numeri. Noi come categoria vogliamo lavorare, è chiaro, i controlli ci sono e sono serrati però dentro con questi numeri, rischiano di saltare necessariamente le norme anti contagio».