«Settemila prenotazioni per la vaccinazione annullate in un giorno». Questa la conseguenza, nel Lazio, della sospensione precauzionale anche in Italia del vaccino AstraZeneca decisa dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e comunicata dall'assessore alla Sanità della Regione Alessio D'Amato, il quale, dall'Unità di crisi dell'ente della Pisana, ha fatto inviare ai cittadini questo sms: «Il suo appuntamento è sospeso. Sarà nostra cura informarla tempestivamente sulla riprogrammazione della vaccinazione non appena disponibili indicazioni nazionali». Lo stesso D'Amato, in una nota, ha anche aggiunto: «L'Ema (l'Agenzia europea del farmaco, ndr) si riunisca subito per chiarire definitivamente questa situazione sul vaccino Astrazeneca. Aspettare giorni potrebbe rappresentare il fallimento dell'Europa in questa campagna vaccinale». D'Amato ha poi concluso entrando nel merito della zona rossa:
«Due settimane possono essere sufficienti per tornare arancioni. Per far ritornare l'indice di diffusione Rt sotto la soglia di sicurezza».
Tra le tante reazioni che hanno fatto seguito alla sospensione del vaccino anglo-svedese, va rimarcata quella dell'eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, intervenuta in qualità di coordinatore in Commissione parlamentare europea per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi): «Chiediamo risposte certe e celeri sull'affidabilità del vaccino AstraZeneca - ha affermato Regimenti in riferimento alla decisione definitiva dell'Ema prevista per domani -. I cittadini europei sono pronti a vaccinarsi, ma hanno il diritto di essere informati correttamente. Ho chiesto all'Ema e all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) di fornire informazioni precise in merito all'efficacia dei vaccini sulle varianti e, alla luce degli effetti avversi registrati dopo la somministrazione del vaccino AstraZeneca, se hanno valutato in maniera adeguata i dati clinici dei vaccini, anche in termini di dosaggio. Ma non ho avuto risposte chiare. L'Ema - ha concluso Regimenti - si è limitata a ribadire che il bilancio rischio-benefici impone di proseguire la vaccinazione con AstraZeneca. Davvero troppo poco».
Il presidente dell'Ordine dei medici di Roma Antonio Magi, interpellato sul tema dall'agenzia Dire, ha sottolineato: «Credo che non ci saranno problemi, ma in ogni caso va sempre verificato che le morti siano riconducibili al vaccino. Anche perché se andiamo a vedere gli effetti collaterali, durante la fase di sperimentazione, di tromboembolie non ce ne sono state, piuttosto si sono viste altre tipologie di effetti collaterali».