Ha patteggiato la pena di quattro mesi di reclusione. Era accusato di truffa perchè durante l'esame per ottenere la patente aveva ideato un dispositivo con cui poteva ricevere un aiuto dall'esterno e passare in questo modo la prova. Si è concluso ieri - davanti al giudice monocratico Francesco Valentini - il processo nei confronti di un uomo di 40 anni di Latina, sorpreso durante la prova da un ingegnere della Motorizzazione che aveva scoperto che il candidato nascondeva nella camicia un dispositivo elettronico con cui veniva ripreso il monitor della postazione d'esame e poteva ricevere e trasmettere attraverso anche un auricolare da cui riceveva le risposte. L'episodio era avvenuto durante una prova d'esame e l'uomo era stato sorpreso durante un controllo. Dopo un certo e comprensibile imbarazzo era stata avvisata la polizia e alla Motorizzazione erano intervenuti gli agenti che avevano identificato il candidato che era stato denunciato a piede libero. Il 40enne doveva sostenere l'esame di revisione della patente di guida. Dopo che la polizia aveva redatto una informativa e dopo che la Procura aveva chiuso l'inchiesta disponendo la citazione diretta a giudizio, alla fine l'imputato difeso dall'avvocato Valentina Macor ha scelto come strada processuale quella del patteggiamento davanti al pubblico ministero Antonio Sgarrella e alla fine la scelta è stata pienamente accolta e il processo si è concluso. Non è la prima volta che vengono accertati tentativi da parte di alcuni candidati di ricevere aiuti dall'esterno per il superamento della prova per l'esame di guida alla Motorizzazione. Anche in passato era stato scoperto un caso di un candidato che aveva sostenuto l'esame con un dispositivo sofisticato con cui poteva ricevere le risposte dell'esame direttamente da una persona collegata all'esterno. Anche in quella circostanza era stato scoperto e denunciato.