L'avanzata del Sars-Cov-2 continua e la Asl di Latina tenta di arginarla ulteriormente invitando la Prefettura a una maggiore stretta sul fronte dei controlli territoriali che, evidentemente, non stanno dando i risultati che ci si attendevano nonostante la zona rossa. Le maglie sono forse un tantino troppo larghe e la conferma sta arrivando dal numero di contagi che si stanno riscontrando soprattutto in tre città, Fondi, Cisterna ed Aprilia che, non a caso, sono finite sotto la lente d'ingrandimento della stessa Azienda sanitaria locale: ieri ne hanno fatti registrare rispettivamente 42, 23 e 11 (quest'ultimo dato, ad onor del vero, si è rilevato anche a Pontinia e a Terracina e va rimarcato che a Latina si sono contati 25 casi e a Formia 15). «Un'ascesa di casi positivi - ha fatto sapere in via ufficiosa la Asl - che preoccupa e che richiede un'intensificazione dei controlli ovunque, a partire dai supermercati dove è più probabile il rischio di assembramenti».
Nel frattempo, la stessa Asl ha anche reso noto - oltre al fatto che sono due pazienti residenti nel capoluogo, uno a Roccagorga e uno San Felice Circeo le ultime vittime del Covid e che ammonta a 80 il numero dei guariti nelle ultime 24 ore - che sono stati effettuati i tamponi molecolari ai positivi della scuola dell'infanzia di Giulianello e al personale del plesso. Così come ha annunciato che si resta in attesa di risposte dall'Istituto Spallanzani per quanto riguarda gli operatori sanitari - quattro a Formia e uno a Terracina - trovati contagiati dopo la vaccinazione con il farmaco Pfizer. Una conferma è invece arrivata: è causa della variante inglese del Covid-10 il cluster scoppiato in una scuola di Pontinia.
Allargando il discorso a livello regionale, va segnalato che, tra le regioni finite in zona rossa è proprio il Lazio - stando alle previsioni della Cabina di regia nazionale sulla pandemia - quella che ha le maggiori possibilità, salvo un peggioramento nella prossima settimana, di un alleggerimento delle restrizioni e dunque di un cambio di colore. «Tutte le regioni attualmente in fascia rossa - ha sottolineato la cabina di regia -, quindi Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Piemonte, Marche, Lombardia, Campania, Lazio, Trento, Puglia, Veneto e Valle d'Aosta resteranno, ad esclusione forse del Lazio (che potrebbe uscirne dal 29 marzo, ndr) , nella zona con più restrizioni almeno fino a dopo Pasqua. Sono infatti Regioni entrate in rosso la settimana scorsa che anche nella attuale mantengono uno scenario compatibile con quel colore. La regola resta infatti quella della permanenza in rosso per due settimane prima di poter passare alla arancione grazie a dati compatibili con questa zona».
In zona arancione dovrebbero restare Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Molise, Bolzano, Toscana, Sicilia e Umbria.
A superare la soglia limite dell'incidenza dei 250 casi ogni 100.000 abitanti sono state Campania (305), Emilia Romagna (423), Friuli Venezia Giulia (468), Lombardia (329), Marche (338), Piemonte (352), Trento (298), Puglia (270), Veneto (264).