Diretto nelle trattative con i fornitori dei lavori a lui asserviti come con i cittadini che si presentavano in cimitero per accaparrarsi un loculo o una cappella con più tombe. Il custode Fausto Castaldi gestiva gli spazi per i defunti in maniera impietosa, applicando una sorta di tariffa di 4.000 euro per ogni loculo, che poteva subire sconti a seconda del numero di tombe acquistate ma soprattutto in base alla velocità dei pagamenti, rigorosamente in contati, a riprova ulteriore della natura illecita delle sue condotte.
Ciò che spingeva i cittadini di Sezze a rivolgersi direttamente al custode, aggirando le pratiche comunali, era sicuramente la possibilità di accaparrarsi un posto per sé e per i propri cari, con largo anticipo, velocizzando le pratiche a discapito di altri. Ma ovviamente c'era anche chi contava di poter scegliere il luogo del riposo eterno a seconda delle proprie preferenze.
Surreale la trattativa con uno degli indagati che vuole una cappella per la propria famiglia e non vuole accettare di condividerne una con altri in assenza di altri posti liberi. Alla fine Castaldi cerca di convincerlo ad accontentarsi di uno spazio diverso:
«È meglio.... è meglio una tomba de queste... stai in mezzo al verde e non hai nessuna rottura di palle con nessuno».
Fatto sta che in base al numero di loculi acquistate e servizi chiesti, c'è chi arriva a sborsare anche somme ingenti, con le difficoltà del caso per reperire denaro liquido da consegnare nelle mani del custode. È il caso ad esempio di un indagato che, dovendo pagare 16.000 euro, ha bisogno di tempo per prelevare la somma necessaria in banca e si sente rispondere da Fausto Castaldi: «I bocchi cash... come ti do i loculi mi devi pagare» con "bocchi" che in dialetto setino vuol dire soldi. Ma giustamente l'acquirente non si fida a consegnare tanto denaro con una stretta di mano e pretende una ricevuta, ma non può opporsi quando il custode replica: «Che ti devo firmare? Ma che ti devo firmare? Ma t'ho dato una tomba».
Un business tanto remunerativo da spingere Castaldi a svuotare i loculi pieni per assecondare le richieste di tutti, spostando i resti dei cadaveri negli ossari comuni, in assenza di qualsiasi autorizzazione. In un caso si presta persino alla cessione di una cappella tra cittadini, evitando che dopo le traslazioni tornasse al Comune.