Una famiglia del clan Di Silvio era riuscita a riprendere il controllo dello spaccio nella zona del quartiere popolare Nicolosi, ma il via vai dei clienti tra via Grassi e via Corridoni non è sfuggito ai poliziotti della Squadra Volante che ieri, nell'ambito dell'attività di controllo del territorio, hanno deciso di passare all'azione per verificare i sospetti maturati. Ne è scaturita un'operazione antidroga che ha fatto scattare l'arresto per una coppia di giovani, Antonio Di Silvio di 22 anni e la moglie Stefania De Silvio di 20, trovati con trenta grammi di cocaina mentre armeggiavano con fare sospetto nei pressi della casa dello zio di lui, Antonio Di Silvio detto Cavallo di 55 anni, storico spacciatore della zona e attualmente agli arresti domiciliari.

Per ritagliarsi una piazza di spaccio tra quelle gestite dai nodafricani, la famiglia legata a "Cavallo" Di Silvio aveva escogitato un sistema efficace per gestire le cessioni della droga evitando il contatto diretto con i clienti, ma non abbastanza per sfuggire alla vista dei poliziotti del commissario Giovanni Scifoni, impegnati in una campagna di controlli serrati in tutta la città, pianificata nell'ambito dei servizi di contrasto al crimine potenziati su impulso del questore Michele Maria Spina.

Perché ieri "Cavallo" è riuscito a evitare le responsabilità del caso, ma è concreto il sospetto che sia lui il regista di tutto. È la logistica a tradirlo: a partire dall'inferriata che ha messo a difesa della porta d'ingresso, con tanto di nome e soprannome in ferro battuto color oro e un'incisione che raffigura un cavallo, un vero e proprio cancello che impedirebbe una facile irruzione della polizia, comunque osservata in tempo grazie alla telecamere puntate sull'ingresso dell'appartamento. Ma il pezzo forte è la tettoia, dotata di tenda, installata sull'inferriata di una finestra che affaccia sul cortile retrostante alla palazzina per creare una sorta di separè dove ricevere gli ospiti senza farli entrare in casa, comunque lontano da occhi indiscreti.

Quando ieri i poliziotti hanno fatto irruzione in casa di Cavallo, hanno notato i movimenti sospetti dei due giovani nei pressi della tenda e li hanno fermati prima che riuscissero a dileguarsi: pensando di non essere visto dagli agenti, il ventiduenne Antonio Di Silvio aveva preso un borsello nascosto all'interno di un paio di pantaloni stesi ad asciugare nel cortile vicino al separè e lo aveva passato alla moglie che lo aveva nascosto nel reggiseno. La perquisizione ha permesso di scoprire che dentro al borsello c'erano trenta grammi di cocaina.