Potrebbe arrivare già oggi a Sezze Giorgio Raffaele Bonanno, 63enne viceprefetto in servizio presso il Ministero degli Interni, l'uomo scelto dal Prefetto di Latina per occuparsi della gestione commissariale di Sezze dopo lo scandalo cimitero che ha portato alle dimissioni del sindaco e a quelle in blocco di 11 consiglieri comunali causando lo scioglimento della stessa massima assise cittadina. Manca la conferma, ma già nella giornata odierna, o al massimo domani, Bonanno potrebbe arrivare in Comune, presentarsi ai dipendenti ed iniziare la fase di commissariamento dell'ente.

Le prime azioni amministrative che il commissario sarà chiamato a portare a termine riguarderanno l'approvazione del rendiconto di Bilancio per l'esercizio 2020 e il previsionale per il prossimo triennio. Due passaggi importanti, soprattutto se si considera la situazione economico-finanziaria in cui da tempo si trova l'ente. La speranza, soprattutto in ottica di Bilancio di previsione, è che si riesca a trovare la giusta quadra soprattutto per il mantenimento dei servizi a domanda individuale, sui quali negli anni, per scelta politica, si è deciso consapevolmente di offrire gli stessi senza le complete coperture economiche, meno entrate ma servizi per tutti il leit-motiv per anni delle amministrazioni che si sono succedute alla guida della città, mentre il viceprefetto potrebbe optare per soluzioni diverse. Meno probabile, invece, che Bonanno possa dare seguito alla linea recentemente adottata dal Comune circa la nomina di due dirigenti, indirizzo lasciato in sospeso dalla giunta e, a causa dello scioglimento del consiglio comunale, non portato a compimento. Un altro nodo che il nuovo commissario prefettizio si troverà ad affrontare sarà quello del tempo in cui lavorerà a Sezze.

Non è ancora stato chiarito ufficialmente, infatti, se il Comune lepino potrà rientrare tra quelli chiamati al voto nel 2021 e che qualche settimana fa hanno avuto la conferma che le elezioni sono state spostate al prossimo autunno. Sulla questione ci sono due scuole di pensiero e potrebbe essere lo stesso commissario a far luce su questa incognita. Nella peggiore delle ipotesi (o migliore rispetto a come la si guarda) Sezze resterà commissariata fino al mese di ottobre, 7 mesi scarsi in generale, mentre nell'altro caso si arriverà alla data prevista per la fine del mandato Di Raimo, con un voto nella primavera 2022 che potrebbe permettere a partiti e a movimenti civici di organizzare senza fretta la campagna elettorale, magari a vantaggio della qualità sulle proposte da presentare.