Tre anni e otto mesi di reclusione, a fronte di una richiesta di condanna di cinque anni formulata dal pubblico ministero Valentina Giammaria. E' questa la sentenza emessa ieri dal giudice del Tribunale Giorgia Castriota, nei confronti di Marcello T., residente a Latina, 60 anni, accusato di tentata estorsione nei confronti dei genitori e poi anche di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia.

I fatti contestati che avevano portato all'arresto l'uomo, erano avvenuti lo scorso 9 dicembre al termine di una lite con il padre e la madre. Gli agenti della Squadra Volante erano intervenuti per la segnalazione di una animata discussione in famiglia e il motivo era la richiesta di denaro dell'imputato ai genitori per acquistare la droga. Di fronte al rifiuto, la reazione era stata aggressiva e l'uomo era diventato una furia, aizzando il suo cane - un pitbull - contro gli agenti. Solo grazie al sangue freddo dei poliziotti la situazione non era precipitata e per ben due volte gli investigatori erano riusciti a placare il cane facendolo entrare in una stanza.

Inoltre nelle fasi concitate dell'intervento, M.T., durante una escalation di follia, ha morso alla mano un agente e si era reso necessario un approfondito accertamento sanitario per evitare pericolose complicazioni come una infezione. Ad accendere la miccia nell'appartamento dell'uomo in via Tobagi, era stato il netto rifiuto dei genitori di cedere all'ennesima richiesta. Era stato il padre dell'imputato a chiamare la Questura e a raccontare di essere scappato di casa in quella circostanza per sfuggire all'ira del figlio, temendo un raptus di follia.