Prende forma l'inchiesta sul concorso della Asl di Latina per l'assunzione di 70 amministrativi da spalmare anche su altre aziende del Lazio. Sono infatti iniziati gli interrogatori delle diverse figure che hanno avuto un ruolo nello svolgimento delle prove. L'obiettivo della Procura, che in questa indagine ha delegato la Guardia di Finanza, è infatti quello di ricostruire la catena progressiva delle responsabilità dalla redazione dei quesiti alla distribuzione delle buste, sino alla griglia di valutazione e alla pubblicazione, considerata almeno intempestiva, di una nota della stessa Asl con la quale venivano chiariti i criteri di valutazione utilizzati, appunto.

Fasi iniziali
Si tratta delle prime battute di un'indagine che non si annuncia facile e che è cominciata con l'esposto di una decina di candidati esclusi dalla lista degli ammessi agli orali. L'attenzione, già allora, ossia a metà gennaio, si era concentrata sull'esito della prova scritta, superata da candidati che sono risultati legati in via parentale o politica a dirigenti della Asl di Latina o dell'ospedale nonché a rappresentanti di partito, o addirittura i candidati stessi aventi cariche amministrative e politiche. E se quella era stata la molla per la presentazione dei ricorsi, in realtà a latere si sono aggiunti altri elementi nella mole di contestazioni, tra le altre la riconoscibilità (possibile) di alcuni dei plichi, in quanto contenenti elementi utili a riconoscere appunto il candidato, dunque a portare ad un ipotetico condizionamento.

Binari diversi
Tutto questo sul piano penale non è stato ancora provato e non si sa se le prove potranno arrivare dagli interrogatori, nel caso di eventuali ammissioni dei fatti. Ciò che, invece, è già noto è il giudizio di legittimità sugli atti che contengono il riepilogo delle posizioni dei candidati al concorso, nonché quello sulla graduatoria finale del test scritto. Atti che erano stati impugnati davanti al Tribunale amministrativo con ricorsi tutti respinti dai giudici di via Doria non tanto per l'assenza di anomalie, bensì perché l'annullamento dell'esito della prova scritta sarebbe avvenuto quando ormai non c'era più alcuna possibilità di bloccare l'andamento del concorso, a quel punto arrivato oltre la valutazione della prova orale, ossia a marzo inoltrato.

Tripla verifica
In questo momento sono già tre le indagini diverse e indipendenti aperte sul caso del concorso Asl, terminato da pochissimo e iniziato con il test scritto a fine dicembre 2020. La prima è appunto quella della Procura della Repubblica con delega alla Finanza e nel cui ambito si stanno ascoltando i commissari e i responsabili dell'iter di selezione con l'obiettivo di capire se e in quali modalità ci sia stato un qualche pressing per la stesura di quella graduatoria. La seconda indagine è della Regione Lazio che già a marzo aveva sollecitato in via informale una revoca degli atti in forma di autotutela.
E poi c'è una verifica interna dell'azienda volta anch'essa a valutare la eventualità di una revoca degli atti del concorso per avviare la selezione dall'inizio, ipotesi che però non ha trovato spazio fino a questo momento e che, comunque, non metterebbe a riparo da eventuali responsabilità penali per azioni già commesse.

Lo scandalo
Di sicuro lo scandalo dell'ultimo concorso ha incrinato i rapporti tra l'Azienda sanitaria di Latina, i suoi vertici amministrativi e l'Unità di reclutamento quantomeno, e la direzione regionale che si occupa delle aziende sanitarie.
Il tutto in un momento di grande tensione e impegno contro la diffusione del covid 19.