In taxi con un chilo di cocaina, finisce in manette. L'altro giorno al conducente di un taxi che stava raggiungendo la capitale lungo la via Pontina, con un passeggero a bordo, è stato intimato l'alt da parte degli agenti del Commissariato di Spianceto impegnati in una attività di controllo del territorio volta sia a reprimere e prevenire reati contro il patrimonio, sia a verificare il rispetto delle normative e delle restrizioni adottate per contenere la diffusione del contagio del virus.
E così gli agenti che potrebbero aver notato un passeggero in quell'auto, forse hanno voluto capire cosa spingesse l'uomo a muoversi. Lui, residente a Roma, a quanto sembra stava tornando da Aprilia. Il conducente del taxi ha fornito i propri documenti, quelli della vettura (che sembra fossero tutti in ordine) e così ha fatto anche il 39enne.
Qualcosa però nel nervosismo eccessivo immotivato dell'uomo ha subito insospettito i poliziotti. Una volta verificata la sua identità con un controllo sulle banche dati, si è deciso di effettuare anche un controllo visivo dell'abitacolo con il placet del conducente. E' così che da sotto il sedile lato passeggero è emerso un pacco di carta al cui interno vi era un panetto di polvere bianca. Si tratta di 1.003,7 grammi di cocaina.

Il 39enne avrebbe ammesso che quella droga era la sua prima di essere ammanettato e trasferito in Commissariato per le formalità e per la contestazione dell'accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Gli agenti a questo punto, starebbero battendo la pista che porta proprio ad Aprilia. Al momento e sebbene dal Commissariato non trapeli nulla sulle indagini, sembra che sia escluso qualsivoglia tipo di coinvolgimento da parte del tassista.
Si sta cercando di capire se il 39enne che sembra provenisse da Aprilia, sia giunto nella cittadina pontina proprio per l'acquisto dell'ingente quantità di droga e soprattutto se lo abbia fatto con lo stesso taxi su cui stava facendo ritorno a Roma, o con altri mezzi.