Latina come Gomorra e ancora una volta nei palinsesti delle televisioni nazionali. Ieri sera su La 7, nella trasmissione "Non è l'Arena" di Massimo Giletti è tornato a risuonare il nome del capoluogo pontino e delle sue inchieste relative al controllo della criminalità dei clan rom stanziali Di Silvio e Travali. Nel corso della trasmissione è stato dato ampio risalto a molte situazioni già note attraverso le inchiesta Don't Touch e Olimpia e ritornate d'attualità con l'operazione "Reset", basata sulle testimonianza dei pentiti. Di nuovo c'è una testimonianza video girata a Latina dal giornalista d'inchiesta Carlo Marsili che è andato a casa di Maria Grazia Di Silvio, madre di Angelo e Salvatore Travali, attualmente detenuti in carcere. Alcuni degli spunti più interessanti riguardano proprio le parole della donna, anche lei con precedenti per estorsione: "I reati i miei figli li hanno fatti ma non questi  che dicono - ha detto Maria Grazia Di Silvio - non i chili di droga come dite voi. Anche mia figlia è stata arrestata per spaccio, ma come si fa a campare ai domiciliari? Qualcosa dobbiamo fare. Noi lavoriamo, facciamo i ladri impicciatevi dei ca... vostri".

Risalto è stato dato anche al discusso video rap in favore dei fratelli Travali, Palletta e Bula, girato ai palazzoni in cui appare anche il nipote minorenne di Maria Grazia Di Silvio: "E' un bravo ragazzo va a scuola e studia. Non vedo niente di male. Non capisco perché non possa fare musica e dedicare una canzone agli zii. Ci sono tanti camorristi a cui vengono dedicate la canzoni, non capisco perché nessuno gli dice niente". Interessanti anche i passaggi riguardanti l'aggravante mafiosa che è stata riconosciuta ai Travali: "Ma quali mafiosi? Però sono contenta, almeno quando escono potranno dire di essere mafiosi".