Parte come un processo più o meno normale lo scandalo che nel 2015 ha travolto il Comune di Sonnino, da ieri parte civile dopo una battaglia estenuante, e incomprensibile ai più, che durava da due anni. Il Tribunale, presieduto da Gian Luca Soana, ha dunque accolto la richiesta dell'avvocato Davide Di Micco di costituzione del Comune come da delibera della Giunta ed escluso l'azione popolare promossa da uno dei consiglieri dell'epoca dei fatti, Alice Lazzarini, rappresentata dall'avvocato Alfredo Frateschi. L'amministrazione comunale era sempre stata tiepida su questa vicenda che pure contiene reati molto gravi e circostanze che indicano quantomeno un malcostume dentro l'ente.

Gli imputati rispondono a vario titolo di truffa, falso, distruzione di atto pubblico, turbativa degli incanti a carico di ex amministratori e dipendenti; ciò nonostante la Giunta non aveva ritenuto di chiedere i danni dentro al processo né di stare accanto alla pubblica accusa facendo, invece, prevalere un giudizio extraprocessuale circa il «buon operato» degli imputati. Soltanto dopo l'avvio dell'azione popolare della Lazzarini, presente ieri in aula, è stato corretto il tiro e chiesta la costituzione di parte civile. Contro la partecipazione al processo della Lazzarini si erano pronunciate tutte le difese e in specie uno degli avvocati, Angelo Palmieri, che con l'avvocato Gianluca La Penna rappresenta Gianni Carroccia, ha sostenuto in aula che solo l'ente può stare nel processo in quanto legittimato a vantare un danno diretto dai reati fin qui ipotizzati.

Dal capo di imputazione emerge uno spaccato a tratti surreale di ciò che avveniva in questo piccolo Comune.

Secondo le prove raccolte dalla Procura in relazione alla distruzione di un certificato anagrafico, il dirigente dell'ufficio anagrafe, Gianni Celani, difeso dall'avvocato Paolo Zeppieri, avrebbe avuto un ruolo nella turbativa dell'incanto per un contratto di fornitura telefonica in base al quale il Comune divenne titolare di ben cento linee (non tutte utilizzate); inoltre al funzionario dello stesso ufficio, Marco Marini, difeso dall'avvocato Valentina Leonardi, viene contestata la truffa, in danno appunto dell'ente, perché non sarebbe stato realmente presente in ufficio nei giorni e nelle ore in cui invece risulta in servizio.

Nonostante la gravità dei fatti riportati nel fascicolo l'amministrazione in carica non ha ritenuto, fino a 24 ore fa, di costituirsi parte civile nel solco di una tradizione-prassi in base alla quale non ci sono mai state costituzioni nemmeno in altri procedimenti con imputati amministratori e/o dipendenti. La prossima udienza è fissata per il 28 ottobre 2021.