Se al tempo del covid uno studente preferisce raggiungere la scuola in bicicletta per evitare un autobus affollato, non è detto che la sua scelta venga premiata, perché dipende dalla scuola che frequenta. Ad esempio succede che al liceo classico Dante Alighieri la preside non gradisca la presenza di biciclette nel cortile del plesso scolastico e abbia persino imposto che i velocipedi vengano lasciati all'esterno, dove c'è una rastrelliera installata proprio a ridosso del muro di cinta. Dettagli, dirà qualcuno, se non fosse che oltre la recinzione del liceo, i ladri possono agire praticamente indisturbati e si sono già registrati i primi furti: non c'è catena che tenga, più o meno tutte si aprono facilmente tra le mani esperte degli scassinatori, che non disdegnano di utilizzare gli arnesi del mestiere, a partire da comuni cesoie. Anche perché oltre la recinzione, protetti dalla siepe, i ladri riescono a confondersi facilmente e basta loro aspettare il momento opportuno per non destare i sospetti dei passanti. E a quanto pare la preside non vuole sentire ragioni: quando ha visto che qualcuno tra gli studenti entrava nel cortile con la propria bicicletta, non solo ha ordinato loro di lasciarla fuori, ma ha persino diramato un'apposita disposizione che poi è stata affissa sulla porta d'ingresso. Con buona pace dei sostenitori della mobilità sostenibile e di tutti quei progetti di sensibilizzazione dei giovani alle tematiche ambientali: difficile, così, svincolare gli studenti dalle mode che impongono inquinanti e costose microcar.