Sembra di essere sulle montagne russe: repentine salite e altrettante rapide discese, curve paraboliche ma anche evoluzioni particolari. Il Covid-19 non ha nulla a che vedere con i luna park o altri luoghi di divertimento, ma il saliscendi con cui si sta manifestando in questo periodo è davvero disarmante, con tanto di varianti che ne aumentano la pericolosità. Il virus non ci ha dato neanche il tempo di "festeggiare" i soli 50 casi registrati martedì che subito si è riproposto con una nuova poderosa impennata: ieri si sono contati 187 positivi (su 1.385 tamponi) in ambito territoriale, di cui 39 a Latina e 28 a Fondi (ma anche 18 ad Aprilia, 16 a Sabaudia e Sezze, 12 a Priverno, 10 a Pontinia e Terracina).
Tra i centri finiti - più degli altri - sotto la lente della Asl ci sono le città dove è concentrato un elevato numero di indiani: proprio la loro comunità rappresenta, adesso, un pericolo da affrontare con la massima urgenza. Sono oltre 150 gli indiani positivi nel territorio provinciale, e quasi tutti colpiti dalla variante inglese: la mutazione britannica del virus rispetto a quella brasilina è meno pericolosa, ma lo è di più in confronto al ceppo originario. E colpisce anche i giovani manifestandosi con sintomi gravi: per due bambini indiani (uno di Fondi, l'altro di Terracina) si è reso necessario il ricovero all'ospedale Bambino Gesù di Palidoro. L'emergenza, adesso, ha superato abbondantemente il livello di guardia: il monitoraggio della Asl è costante, si vigila su quarantena e contumacia, continuano gli screening nelle aziende, vengono distribuite gratuitamente le mascherine, ma la diffusione dei contagi non accenna a rallentare. In Prefettura è in programma un nuovo tavolo proprio per trattare l'argomento più delicato del momento in materia di diffusione del virus, con l'obiettivo di arginare la propagazione del Covid-19 nella comunità indiana. Una soluzione messa in cantiere dalla Asl è quella dell'immunizzazione di massa: se verranno rispettate le nuove consegne dei farmaci anti-Covid, potrebbe farsi largo l'ipotesi di vaccinare - con le nuove dosi - subito gli indiani. Tradotto in soldoni: "salvare la vita agli italiani vaccinando prima gli indiani".
Un altro problema, poi, potrebbe arrivare anche dalla stessa India, dove il numero dei positivi ha raggiunto livelli record. Molti abitanti si stanno imbarcando in queste ore e la terra pontina rappresenta una meta decisamente appetibile. La Asl ha fatto richiesta al Ministero della salute di poter ricevere dalla sanità aerea gli elenchi di tutti gli indiani che si imbarcano per arrivare dalle nostre parti: la legge li obbliga al tampone 48 ore prima di partire, poi la prassi prevede che ognuno di loro comunichi all'azienda sanitaria il proprio arrivo in modo che si possa disporre la tradizionale quarantena preventiva. Ma nella realtà non è così e sono in pochi i negativi che appena sbarcati manifestano il desiderio di mettersi in isolamento. Va da sé che avere a disposizione una lista aggiornata di tutti gli sbarchi renderebbe più facile localizzare le persone obbligandole al rispetto delle disposizioni, perché no grazie anche alle forze dell'ordine.