La scia di fuoco ed esplosioni non si arresta. Giovedì sera un'altra auto è stata danneggiata da un ordigno rudimentale, una bomba carta, e salgono quindi ad almeno sei gli episodi registrati negli ultimi due mesi circa. Fatti che si ipotizza possano essere collegati fra loro, viste anche le analogie che contraddistinguono i diversi episodi. E tra le piste più calde battute dagli investigatori non manca quella degli avvertimenti, diretti o indiretti (essendo taluni proprietari delle auto incensurati), riconducibili al mondo che gravita attorno allo spaccio di stupefacenti.
Sono all'incirca le 23:30 di giovedì quando in una traversa di via Appia lato Itri si sente un boato. Un'esplosione ne è la causa, come appurato poco dopo, e a determinarla è stato un ordigno. Una "bomba carta" che ha danneggiato una Opel che era in sosta sulla strada. Evidenti i danni causati dall'esplosione soprattutto sulla parte anteriore della vettura. Vengono allertati i carabinieri. Sul posto giungono i militari dell'Arma della tenenza di Fondi, guidati dal tenente Emilio Mauriello, i colleghi della Stazione di Monte San Biagio e quelli della Compagnia di Terracina, guidata dal capitano Francesco Vivona. I militari dell'Arma ispezionano la zona e trovano alcuni frammenti dell'ordigno rudimentale. Materiale, questo, che è stato prelevato e sarà poi sottoposto a specifici accertamenti alla caccia di indizi che possano portare a individuare il responsabile (o i responsabili) del gesto. Al vaglio degli investigatori anche eventuali filmati registrati dalle telecamere di videosorveglianza non solo delle aree limitrofe, che potrebbero aver registrato gli spostamenti dell'automobile utilizzata per raggiungere la zona. Anche perché pure in questo caso l'azione è stata compiuta circa un'ora dopo che era scattato il coprifuoco, quando di conseguenza il traffico veicolare dovrebbe essere assai ridotto.
Le indagini su questo gesto intimidatorio, presumibilmente correlato agli altri che si sono registrati dall'inizio di marzo, proseguono a 360 gradi. Tra le piste battute, quella di avvertimenti nell'ambito del mondo dello spaccio. Avvertimenti talvolta indiretti, visto che in alcuni casi sono stati danneggiati mezzi di persone incensurate. Come avvenuto giovedì. E infatti il destinatario dell'intimidazione non è stavolta l'intestatario della vettura, bensì un congiunto che qualche mese fa era stato coin volto in un'operazione antidroga insieme a un'altra persona. Quest'ultima, a sua volta, è stata destinataria indiretta di un messaggio intimidatorio compiuto con il medesimo modus operandi: una bomba carta che nei giorni passati ha danneggiato la vettura di un suo congiunto. La scelta dell'avvertimento "trasversale", per quanto riguarda l'episodio di giovedì, potrebbe essere stata dettata anche dal fatto che le forze dell'ordine hanno intensificato i controlli sul territorio, che è molto esteso e pertanto impossibile da monitorare costantemente nella sua interezza, e di conseguenza i responsabili potrebbero aver deciso di agire in un'area periferica per non rischiare di essere intercettati. In ogni caso, l'attività investigativa procede senza sosta per cercare di individuare gli autori dell'intimidazione e porre fine alla scia di fuoco ed esplosioni.
Droga e armi. Si indaga sui canali di rifornimento
Proseguono le indagini dopo l'arresto di Luca Caporiccio, l'uomo di 46 anni di Fondi trovato in casa giovedì mattina con un carico di droga che, tra cocaina, hashish e marijuana ammontava a circa 15 chili, più due fucili di cui uno rubato. Gli uomini del commissariato di Polizia agli ordini del vicequestore Marco De Bartolis hanno messo a segno un duro colpo allo spaccio di droga in città, ma il lavoro non è finito. L'obiettivo ora è tentare di ricostruire la rete, dalle fonti di approvvigionamento fino alle piazze di destinazione. I cani War e Enduro dell'unità cinofila di Nettuno hanno scovato tutti i nascondigli in casa dell'uomo: prima 30 grammi di stupefacente nascosti in giardino, poi, attratti da un vano tecnico sotterraneo in cui passava il sistema fognario, hanno convinto gli agenti del commissariato a calarsi con delle scale e arrivare a dama. Un chilo di marijuana, nove chili di hashish e cinque di cocaina, circa. Droga all'ingrosso, bilancini di precisione, macchinario per il sottovuoto, tutto ciò che fa pensare a una distribuzione collaudata. Con la droga, si diceva, anche due fucili, entrambi detenuti illegalmente. Uno con matricola abrasa, l'altro risultato rubato in provincia di Salerno. Poi cartucce e ventimila euro in contanti.
Dopo il blitz, eseguito nell'ambito dei controlli disposti dal questore Michele Maria Spina su impulso della prefettura a seguito degli episodi legati agli incendi d'auto che si sono susseguiti in città, c'è ora da ricomporre i tasselli, magari partendo proprio dai contatti di Caporiccio per capire se il 46enne, coinvolto negli anni in diverse vicende giudiziarie legate allo spaccio di droga, operava in proprio oppure se, viste le quantità, la droga era riconducibile anche ad altri: complici, corrieri, spacciatori al dettaglio. Il maxi sequestro della Polizia di Fondi apre uno squarcio sul traffico di stupefacenti in città, e su questo si concentrano le indagini.