L'obiettivo è che l'appello lanciato non rimanga inascoltato e che si possa trovare una soluzione. Scatta l'allarme sul futuro della Commissione Tributaria Regionale di Latina. L'ufficio è «congelato». Lo scenario è molto concreto. «Siamo all'anticamera della chiusura», è il pensiero delle toghe pontine. Il decreto numero 6 dello scorso 27 gennaio, firmato dalla presidente Paola Cappelli, facente funzioni della Commissione Tributaria Regionale del Lazio, sembra un segnale inequivocabile. A sottolineare il problema e ad analizzare le conseguenze è la Camera degli avvocati Tributaristi di Latina che chiede un intervento delle istituzioni. L'appello è lanciato dagli avvocati Silvestro Carboni, Andrea Tomassini, Pierluigi Moscarino, Pierluigi Di Nunzio e Maria Chiara Valleriani che sottolineano l'impasse della giustizia tributaria di secondo grado nella sede del capoluogo. E' una situazione di stallo che ha degli effetti profondi e va avanti da tempo. Il congelamento demolisce completamente un presidio territoriale.
La problematica che riguarda la carenza di magistrati e assistenti tributari sembra un rebus senza via d'uscita e la soppressione della commissione regionale avrebbe come conseguenza il trasloco dell'intero contenzioso tributario di secondo grado nella sede centrale di Roma della Commissione Tributaria Regionale del Lazio. Le ripercussioni sono diverse per gli operatori del diritto: dagli avvocati ai commercialisti ai contribuenti alle imprese interessate maggiormente dal contenzioso tributario e gravate dal mancato funzionamento della giustizia tributaria locale.

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