Operatori sanitari ancora in attesa dei vaccini. Sono gli infermieri che lavorano per il 118 e nelle loro stesse condizioni si trovano anche autisti e barellieri. In pochi sono riusciti a farsi vaccinare, la maggior parte sta ancora aspettando. E c'è chi ha pagato caro questo ritardo. «Ho preso il Covid - ha raccontato un infermerie del 118 che preferisce restare anonimo - Sono stato parecchio male, con la polmonite bilaterale. Il 14 aprile ho accusato i primi sintomi della malattia e mi hanno ricoverato».

E' stato curato nel reparto di Malattie infettive. «Per fortuna non c'è sta bisogno del casco ma è bastato l'ossigeno: sono stati giorni difficili, l'importante è che posso raccontarlo». Ora sta bene, da un paio di giorni è tornato a casa. «Penso che sia giusto evidenziare una situazione che meriterebbe più attenzione - ha sottolineato il 43enne infermiere del 118 - Io ho preso il Covid sicuramente al lavoro. Vi pare possibile che noi operatori sanitari che lavoriamo per una ditta appaltatrice e non siamo dipendenti Asl dobbiamo rischiare in questo modo? Avevo fatto richiesta di poter essere vaccinato recandomi direttamente presso la palazzina direzionale dell'ospedale Goretti, in via Canova. Lì mi hanno rilasciato la documentazione col modulo di consenso, dicendomi che sarei stato contattato telefonicamente per ricevere il vaccino. Sono rimasto in attesa ma il Covid è arrivato prima della chiamata e mi ha colpito».