Parcheggia la navetta al deposito dopo l'ultima corsa, fa per raggiungere l'auto lontana pochi metri ma una volta arrivato sbucano due persone armate di coltello e pistola. «Soldi, soldi». Un fendente lo sfiora al torace, un altro lo graffia al braccio, poi un pugno alla tempia e un calcio. Lui, ferito e stordito, consegna il portafoglio e i due scappano via.

Un fine turno nel terrore la sera di giovedì scorso per un conducente del Tpl di Terracina, che si è trovato faccia a faccia con due rapinatori all'interno del deposito dei bus di via Appia, nell'area ex Bertani. Erano circa le 22. L'uomo, un 45enne di Terracina che lavora per la ditta del Tpl, aveva appena concluso la sua ultima corsa, tornava dal giro "Terracina-Borgo Hermada" e stava per staccare. Al deposito, che si trova a qualche chilometro dal centro urbano, a quell'ora non c'è nessuno, ed è in pochi minuti che si è consumata l'aggressione.
Sul caso indaga la Polizia del commissariato di Terracina. L'uomo è rimasto ferito, per fortuna in modo non grave, a un braccio ed è stato dimesso ieri dal pronto soccorso con prognosi di 10 giorni. Ma poteva andare peggio. I due, forse stranieri, si sono palesati armati e aggressivi e l'uomo col coltello ha tentato di sferrare dei fendenti. Un altro, a quanto pare, impugnava una pistola e l'avrebbe puntata alla tempia del conducente, rimasto terrorizzato. Da chiarire perché abbiano scelto di rapinare un conducente di bus. Forse credevano di trovare i soldi in contanti dell'incasso delle corse. Forse erano in cerca di pochi spicci ma il portafoglio, che è stato trovato poco distante, non sarebbe stato nemmeno svuotato.

Gli agenti agli ordini del vicequestore Paolo Di Francia indagano. Hanno già acquisito i filmati delle telecamere, che comunque sono presenti sul posto e sono funzionanti. La vittima è stata ascoltata per diverso tempo, accertamenti si sono susseguiti per tutta la giornata di ieri e sarebbero state rilevate anche delle impronte digitali. Per ora massimo riserbo da parte degli investigatori sugli sviluppi degli accertamenti. Dal poco che si capisce, non si è trattato comunque di professionisti, il che non li ha certo resi meno pericolosi.