Chiesto il patteggiamento da parte dei due imputati che debbono rispondere di omicidio stradale di Francesco Bisecco, il quarantaduenne di Minturno investito sull'autostrada del Mediterraneo nel cosentino. L'altro giorno, presso il Tribunale di Cosenza, si è tenuta la terza udienza, alla quale ha presenziato il padre della vittima, Pasquale, assistito dall'avvocato Coriolano Cuozzo, che tutela anche i due fratelli del protagonista della tragedia che si consumò il tredici febbraio dell'anno scorso. Gli imputati sono due: L.J.A., cinquantatreenne di Itri e P.D. quarantaseienne di Catania.

Nei loro confronti il Pm della Procura di Cosenza, Donatella Donato, ha chiesto il rinvio a giudizio, avendo ravvisato "condotte colpose indipendenti in violazione del codice della strada". L'altro giorno i legali dei due indagati hanno chiesto al Gup, dottor Giuseppe Greco, il patteggiamento della pena. Il magistrato, che ha fissato la prossima udienza per il 17 settembre prossimo, dovrà decidere se accogliere la richiesta dei legali o se rinviare a giudizio le due persone succitate. In caso di accoglimento delle richieste dei difensori dei due imputati, già a settembre si potrà conoscere la quantificazione della condanna. La morte di Francesco Bisecco suscitò commozione e incredulità nella comunità minturnese, per la particolarità dell'incidente di cui rimase vittima. L'operaio stava effettuando un trasloco nel sud dell'Italia, per conto di una ditta e si trovava nel cassone posteriore di un autocarro condotto da L.J.A..

Improvvisamente, però, il portellone del mezzo si è aperto e l'operaio minturnese è finito in strada, dove, nel frattempo, stava transitando un trattore, condotto da P.D., quarantaseienne di Catania. Quest'ultimo non ha potuto far nulla per evitare l'investimento, in seguito al quale Francesco Bisecco ha riportato lesioni gravissime alla testa e in varie parti del corpo, che poi si sono rivelate letali, nonostante l'intervento del 118. L'investitore è accusato di aver viaggiato ad una velocità superiore rispetto ai limiti di velocità imposti su quel tratto di autostrada. Una vicenda che ha destato profonda commozione nella comunità minturnese, ma anche a Formia, dove l'operaio si era trasferita. Una morte assurda, giunta in seguito ad un incidente che si verificò sull'autostrada del Mediterraneo, tra gli svincoli di Rogliano e Cosenza. Sul posto intervenne la Polizia Stradale di Cosenza sud, che effettuò tutti gli accertamenti del caso.