Sono state assolte per non aver commesso il fatto. Lo ha deciso il giudice Pierpaolo Bortone nei confronti di Agnesina Gagliardi e Anna Donnarumma, madre e figlia, di 76 e 46 anni, che escono definitivamente di scena da questa vicenda che aveva portato la polizia alla scoperta di un giro illegale di lavoratori stranieri stagionali in Italia. Condanna a tre anni e otto mesi di reclusione nei confronti di Salvatore Villano. Per conoscere le motivazioni ci vorranno novanta giorni. In base agli accertamenti degli investigatori della Questura, le condotte contestate risalgono tra il 2015 e il 2016. Nel corso dell'udienza il pubblico ministero Giuseppe Bontempo aveva chiesto la condanna di entrambe le donne a tre anni e sei mesi di reclusione e a 15mila euro di multa, i difensori di madre e figlia, gli avvocati Marcello Montalto e Davide Trabucco hanno sostenuto l'incongruenza e la carenza delle accuse nei confronti delle proprie assistite, sottolineando una disparità di valutazione investigativa. La difesa ha ribadito che ai nulla osta non siano seguiti i contratti è un elemento irrilevante perchè questo non rientra nella sfera di controllo e ha battuto sull'assenza di prove certe sotto il profilo dell'elemento psicologico. Anche l'avvocato Roberto D'Arcangelo ha chiesto l'assoluzione per il suo assistito Villano nei cui confronti il pm ha chiesto sei anni e 15mila euro di multa e ha cercato di sconfessare l'impianto accusatorio per il proprio assistito. Poi a seguire la camera di consiglio del giudice e la sentenza. I reati erano a vario titolo: favoreggiamento dell'ingresso illegale di lavoratori extracomunitari e in questo caso la pena prevista va dai 5 ai 15 anni di reclusione. Secondo l'accusa le richieste che poggiavano le basi su dei dati inesistenti, erano state presentate fino al 2015 presso lo Sportello Unico per l'immigrazione: era Villano a presentare le istanze per decine di lavoratori (42 in una sola volta, più altri 14 in altra circostanza ) tutto a nome di ignari imprenditori agricoli di Terracina e Latina. Le indagini sono state possibili grazie ai controlli e all'intervento dello Sportello per l'Immigrazione e secondo quanto ipotizzato dagli inquirenti, gli imputati hanno favorito l'ingresso in Italia di immigrati che non ne avevano diritto. Le istanze hanno riguardato i flussi stagionali tra il 2009 e il 2015 e, in un caso, Villano ha depositato domanda per 21 persone, di cui 13 per nulla osta e otto per visti all'ingresso e di questi solo per un bracciante è seguito davvero il contratto di lavoro. Ieri si è svolto l'ultimo atto del processo: due donne sono state assolte, per un imputato è arrivata la condanna che la difesa impugnerà in Corte d'Appello.