Bare accatastate una sull'altra, bare più piccole probabilmente utilizzate per la sepoltura di neonati o di bambini, lapidi, legname vario e, addirittura, qualche bara che a prima vista sembrerebbe addirittura contenente ancora la salma. Una vera e propria sala degli orrori quella che è apparsa ieri mattina davanti agli occhi sbigottiti dei militari dell'Arma dei carabinieri di Sezze coordinati dal comandante Salvatore Barbagallo e agli agenti della Polizia Locale setina coordinati dal comandante Lidano Caldarozzi, che hanno eseguito la perquisizione all'interno di una stanza all'interno di un muro che sorregge una fila di cappelle e loculi al piano superiore. Una stanza che non esisteva e che sarebbe stata realizzata proprio con l'obiettivo di farla diventare un magazzino e di metterci dentro qualcosa che proprio non poteva essere distrutto. La stanza era stata scoperta nel corso delle prime perquisizioni del cimitero comunale, quando gli uomini del Comando Provinciale di Latina, su indicazione degli inquirenti, avevano iniziato a perlustrare il camposanto setino alla ricerca dei luoghi dove presumibilmente erano state posizionate le bare sottratte da loculi o da tombe interrate per fare spazio alla realizzazione di nuove che, come ritiene chi ha condotto le indagini, sarebbero state rivendute a prezzi altissimi. Le perquisizioni, naturalmente, si erano concentrate sulle strutture di nuova realizzazione, la maggior parte delle quali sottoposte a sequestro preventivo, ma agli occhi dei militari impegnati nelle operazioni a chiusura delle indagini non era sfuggita quella porticina di legno, in un'area dove oggettivamente non si riusciva a comprenderne l'utilità.