Zona bianca a giugno, niente coprifuoco ma restano l'obbligo di mascherina e distanziamento. E' quanto previsto nell'accordo tra ministero della Salute e Regioni sulle regole da applicare nella fascia con il livello più basso di rischio Covid. Le misure sono emerse dall'incontro di mercoledì tra il ministro della Salute Roberto Speranza, che si è detto «soddisfatto dell'intesa» e della consapevolezza «che serve ancora prudenza e gradualità», e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, e Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità. Le linee guida, messe nero su bianco anche sotto le indicazioni del Comitato tecnico scientifico, saranno recepite in una prossima ordinanza del ministro. La proposta condivisa prevede che - fermi restando i criteri base della prevenzione, mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi -, una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto "coprifuoco" e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa in un momento successivo. Il Lazio, in questo senso, rientra tra le Regioni che potrebbe lasciare la zona gialla tra non molto. «La vaccinazione è fondamentale e abbiamo visto che ha contribuito a far calare in modo importante l'incidenza dei contagi - ha spiegato nelle scorse ore l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato -. Ora siamo a circa 50 su 100mila abitanti che è un'incidenza molto bassa, e continuando così in tre settimane il Lazio sarà in zona bianca». Lo stesso D'Amato, ieri, ha reso noto che «su oltre 12mila tamponi nel lazio e quasi 13mila antigenici per un totale di oltre 25mila test, si sono registrati 361 nuovi casi positivi, mentre i decessi sono stati 9 e i ricoverati 1.061. Il numero dei guariti è di 1.324 e quello delle terapie intensive di 165. Il rapporto tra positivi e tamponi - ha sottolineato D'Amato - è al 2,9% ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale scende al 1,4%». E la nostra provincia? Ha fatto registrare un altro calo di contagi rispetto alle 24 ore precedenti: 28 casi, al netto di 798 tamponi effettuati, contro i 47 di mercoledì. E ancora nessun decesso dopo la parentesi di martedì in cui se ne contarono 4. Per concludere il bollettino giornaliero della Asl di Latina vanno segnalati 2 ricoveri, 268 guarigioni e 3.648 vaccinazioni. Ieri 51 test rapidi tra gli indiani in due aziende agricole del capoluogo: tutti negativi.