È una storia che ha del paradossale quella che arriva da Sezze. Un'abitazione di via Villa Petrara è infatti abitata ormai da qualche tempo da due fratelli, uno dei quali ha fissato lì la sua dimora dove è ristretto in regime di arresti domiciliari.
Peccato che però nessuno dei due fratelli che ci abitano, di origine romena, risultino essere i proprietari dell'immobile che è invece intestato a due fratelli di Sezze, che dell'occupazione non sapevano nulla e che adesso sono dovuti ricorrere alle vie legali per riappropriarsi del loro bene.

Entrambi i fratelli setini, per diverse ragioni, risiedono fuori dal loro comune di nascita. Il più grande dei due, nei giorni scorsi è capitato a Sezze e ha notato un andirivieni dall'abitazione in questione e si è avvicinato per capire cosa stesse accadendo. È così che ha scoperto l'inaspettato. L'abitazione, invece che vuota, era abitata da persone a lui totalmente sconosciute. Ha quindi chiesto spiegazione e intimato agli occupanti di liberare al più presto l'immobile ma è stato scacciato in malo modo.

Riferito l'accaduto al fratello, con lo stesso si è quindi recato presso la Stazione dei Carabinieri di Sezze per denunciare i fatti. I Militari dell'Arma, quasi increduli, si sono quindi recati sul posto e sono riusciti a ricostruire l'accaduto. All'interno hanno trovato due fratelli di origine romena, uno dei quali ristretto in regime di arresti domiciliari come risulta da ordinanza Ordinanza emessa dalla Terza Sezione Penale della Corte di Appello del Tribunale di Roma.

A questo punto i fratelli setini si sono rivolti all'avvocato Rina Gandolfi che ha scritto all'avvocato difensore del fratello detenuto per chiedere lo sgombero. Questi passaggi, invece di risolvere, hanno esacerbato gli animi degli stessi occupanti che, così come riportato in una successiva denuncia querela alla Procura della Repubblica predisposta dall'avvocato Gandolfi, hanno telefonato al minore dei fratelli proprietari, minacciandolo di distruggergli casa e di ammazzarlo.
Successivi approfondimenti hanno mostrato come la stessa abitazione, sia per quanto riguarda l'energia elettrica che per quanto riguarda l'acqua, sia rifornita tramite allacci abusivi, in quanto la stessa abitazione, abbandonata da anni, era senza utenze.