Giuseppe Sola, conosciuto come Peppe Soletta e coinvolto nell'inchiesta Anni 2000, è stato scarcerato e da ieri è agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Santi Cosma e Damiano. La richiesta di attenuazione della misura restrittiva presentata dall'avvocato Anna Marciano, è stata accolta dal Gip del Tribunale di Roma, Daniela Caramico D'Auria, che ha disposto la scarcerazione del cinquantaseienne sancosimese dalla casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere. L'avvocato Marciano, nella sua richiesta di scarcerazione, ha sottolineato che non c'erano più le condizioni per mantenere lo stato detentivo in carcere del Sola, che, come si ricorderà, fu arrestato dai Carabinieri nel gennaio scorso nell'operazione Anni 2000. Il Gip capitolino ha accolto la richiesta del legale dell'indagato, il quale dopo quattro mesi ha potuto lasciare il carcere sammaritano. Secondo l'accusa degli inquirenti, Giuseppe Sola, si sarebbe reso protagonista di una tentata estorsione nei confronti di un assuntore, che era in debito con Maurizio Mendico, altro indagato arrestato nell'ambito della stessa inchiesta. In base alle intercettazioni il Sola, insieme al Mendico e a una terza persona non identificata, avrebbe raggiunto questo assuntore sul luogo di lavoro e dopo averlo caricato con violenza in macchina, fu picchiato anche con l'ausilio di una mazza di legno e minacciato. La persona aggredita avrebbe contratto un debito di seimila euro per l'acquisto della sostanza stupefacente, che non aveva pagato. Da qui la decisione di allestire una spedizione punitiva, alla quale Peppe Soletta, secondo le indagini, partecipò e nel corso delle quali la vittima del pestaggio fu minacciato anche con una pistola. Nell'occasione intervenne il datore di lavoro della persona aggredita, che concordò con Mendico un piano per ripianare il debito, con il versamento di mille euro al mese. Ieri dopo quattro mesi Giuseppe Sola ha fatto rientro nella sua residenza di Santi Cosma e Damiano, ma con la misura degli arresti domiciliari.