Da tre giorni la revoca del secondo concorso scandalo della Asl di Latina è stata pubblicata sul Bollettino regionale e ciò pone fine alla procedura su cui si basava. Per una imprevista coincidenza nelle stesse ore della pubblicazione è emersa anche la genesi vera delle indagini su quella seconda selezione da 70 posti per assistente amministrativo e sulla quale si è vista nei mesi scorsi una battaglia politica sulla primogenitura. In realtà a dare il via alle verifiche della Guardia di Finanza, il 13 gennaio 2021, fu la segnalazione di un idraulico di Sezze di 56 anni, il quale fornì in allegato uno schemino contenente il nome del candidato che aveva (allora) superato i test scritti accanto al grado di parentela con dipendenti della Asl. E il colpo d'occhio, anche da solo, è impressionante. Lo schema era così preciso che viene riportato integralmente nell'informativa della Finanza che sostiene, insieme a quella della Squadra Mobile, l'accusa nei confronti del Presidente di Commissione dei due concorsi, Claudio Rainone e, in questo concorso specifico per 70 posti, anche verso gli altri commissari. La denuncia querela dell'idraulico riferiva di «presunti illeciti strettamente connessi alle modalità di svolgimento della prova scritta, svoltasi il 28-29-30 dicembre 2020... che avrebbero indebitamente favorito alcuni candidati partecipanti, risultati essere parenti ed affini di dipendenti/dirigenti delle UOC (Unità operative complesse) della Asl di Latina, oltreché di persone facenti parte del gruppo di vigilanza...». In quell'elenco esplicativo sono dunque indicati con precisione degna dell'Anagrafe i figli (soprattutto), nonché i fratelli, le mogli, le segretarie e gli ausiliari di altissimi dirigenti dell'ospedale e della Asl ma anche di semplici dipendenti. E tutti avevano superato in modo brillante la prova scritta.

Pur trattandosi di una scheda precisa sulle parentele manca di un pezzo altrettanto rilevante ed è l'elenco, anch'esso lungo, dei politici e collaboratori di segreterie politiche e amministrative che, parimenti, avevano superato alla grande l'esame scritto. Il concorso, come si sa, è stato poi annullato proprio per questi motivi. Le domande per i candidati al concorso per assistenti amministrativi erano in tutto 90 e, secondo i verbali allegati alla prova, furono conosciute dai commissari «solo» la mattina dell'esame. In realtà risulta dall'accesso alla piattaforma informatica della società che ha fornito le domande che da agosto 2020 i quiz erano a conoscenza quantomeno di Claudio Rainone, Mario Graziano Esposito e Marco Molinari, tutti commissari d'esame. La data esatta è il 3 agosto, come risulta dalle mail della società che ha redatto i test e poi li ha inseriti sulla piattaforma informatica. Da lì e da quel giorno i tre commissari potevano conoscere i test sia del concorso da collaboratore amministrativo, che si è tenuto ad ottobre, che per quello da assistente amministrativo che si è svolto a dicembre. La conoscenza di tali informazioni è stata omessa nei verbali allegati alle prove selettive, anzi è stato scritto esattamente il contrario, ossia che nessuno degli esaminatori fino a quel momento aveva avuto cognizione del contenuto delle domande. C'è comunque dell'altro nel fascicolo dell'inchiesta: parte delle prove orali del concorso per assistente amministrativo, fu registrata dalle cimici della Finanza e in una seduta degli orali si evince chiaramente che due candidati (parenti di dipendenti) non riuscirono a rispondere e che furono fatte loro domande a piacere, dopo di che il punteggio attribuito fu alto, alla pari di un candodato (non raccomandato) che aveva risposto alla perfezione. La sequenza di quel pomeriggio è considerato una prova dirimente.